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Grillo: "Non credo nel Parlamento, meglio la democrazia diretta"

Beppe Grillo

"La democrazia diretta è l'evoluzione della democrazia", così Beppe Grillo in un intervento al Parlamento europeo dopo il referendum.

Beppe Grillo torna a elogiare la democrazia diretta e a criticare l’operato dei rappresentanti del popolo in Parlamento. Il leader e fondatore del Movimento 5 Stelle, dopo la vittoria del “sì” al referendum per il taglio dei parlamentari in Italia, è intervenuto in videoconferenza nel corso di un dibattito al Parlamento europeo dal titolo “Sarà l’Europa il motore della trasformazione verde e socialmente giusta?”. Dalle votazioni al Recovery fund, tanti i temi trattati.

Quando abbiamo lanciato questo movimento – dice – ero un passionario e ho ancora questa passione, credevo in questa cosa e mi divertivo a farlo. Ora bisogna dare un senso di leggerezza alla politica, un senso anche un po’ di ironia alla politica, perché stiamo andando verso derive brutte“.

Grillo sul Parlamento: “Credo nella democrazia diretta”

Parole dure nei confronti del Parlamento a seguito del referendum: “Quando usiamo un referendum – spiega Grillo usiamo il massimo della espressione democratica e per me la domanda andare a votare sì o no alla riduzione dei parlamentari, per me che non credo più in una forma di rappresentanza parlamentare ma credo nella democrazia diretta fatta dai cittadini attraverso i referendum, è come fare una domanda ad un pacifista di essere a favore o meno della guerra.

Sono andato a votare ovviamente ma la democrazia diretta è l’evoluzione della democrazia: è con i sistemi elettronici, con il digitale, che possiamo fare tutto, se portiamo sul digitale anche il voto. Io sono andato a votare con la matita copiativa che devi restituirla dietro una cabina, per me sono cose che non le concepisco più. Noi abbiamo lanciato questa piattaforma Rousseau dove si può votare ma anche consigliare, e dire avete detto una stupidaggine“.

Il Recovery fund

Beppe Grillo, inoltre, si è espresso in merito al Recovery Fund, che prevede una serie di finanziamenti per i paesi membri dell’Ue: “State costruendo una società del debito, questa è la società del debito. Ursula von der Leyen (presidente della commissione europea, ndr) ha detto cose straordinarie, finalmente dopo 20 anni ha parlato di energia rinnovabile. Oggi è difficile dire qualcosa di chiaro. L’assurdità che stiamo vivendo la possiamo determinare da cosa? Partiamo dalla semantica: le parole pil, crescita, crescita circolare, sono parole che non vogliono più dire quello che volevano dire, crescita di che cosa? Stiamo ancora oggi con economisti laureati su libri di 50 anni fa“.

Il reddito universale

Un altro tema importante trattato è stato quello relativo al reddito universale, promosso da diverso tempo dal movimento di Beppe Grillo: “Mettiamo al centro la persona invece che il mercato del lavoro, il lavoro non porta più il salario, spariranno quasi un terzo dei lavori conosciuti, quindi o abbiamo un reddito universale per tutti per diritto di nascita senza condizionamenti, e una istruzione per tutti, e queste due cose possono salvarci dal prossimo immediato futuro“.