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Inchiesta sui camici, il messaggio della moglie di Fontana al fratello

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Nell'inchiesta sui camici acquistati dalla Regione Lombardia per mezzo milione di euro spuntano nuovi messaggi della moglie e del cognati di Fontana.

Emergono nuovi dettagli dall’inchiesta sulla fornitura di camici e dpi costata mezzo milione di euro alla Regione Lombardia e assegnata lo scorso 16 aprile ala società Dama Spa, di proprietà del cognato del presidente Attilio Fontana e nella quale la moglie dello stesso Fontana detiene il 10% delle quote. Nelle ultime ore sono infatti spuntati nuovi messaggi sia della consorte che del cognato del presidente che potrebbero confermare l’impianto accusatorio secondo cui vi fosse “piena consapevolezza” da parte degli indagati sulla situazione di conflitto d’interesse.

Inchiesta camici, spuntano nuovi messaggi

In sei messaggi inviati alla fine del mese di marzo, la moglie di Fontana Roberta Dini sembrerebbe illustrare al fratello Andrea la possibilità di poter aggiudicarsi l’ordine per la partita di camici richiesta da Aria, l’azienda regionale per gli acquisti della Regione Lombardia. Nei messaggi la signora Dini riporta infatti il probabile interessamento ai camici dell’assessore all’Ambiente Raffaele Cattaneo: “Sembra sia [Cattaneo ndr] molto attivo nell’approvvigionamento (…) ho avvisato la moglie di Cattaneo (che conosco un po’) che vuoi dare una mano. Lei dice che lui sa il tessuto. Le ho dato il tuo numero”.

In un ulteriore messaggio del successivo 6 aprile è inoltre lo stesso Andrea Dini a menzionare direttamente l’assessore Cattaneo e il presidente Fontana, mentre esprime il suo disappunto nei confronti di un’azienda che si è mostrata impossibilitata a rifornirlo dei materiali di cui avevano precedentemente concordato: “Buongiorno non capisco. È stato Cattaneo e mio cognato il governatore Fontana a dirmi di contattarLa. Dirò che si sono sbagliati”.

Il coinvolgimento dell’assessore Cattaneo

Secondo quanto espresso dai pubblici ministeri dunque, da tali messaggi e dalla testimonianza di un rappresentante dell’azienda tessile di cui sopra emergerebbe come l’assessore Cattaneo sia intervenuto in prima persona per facilitare il recupero del materiale, necessario al cognato del presidente Fontana per la produzione dei camici. I pm arrivano inoltre ad affermare come appaia: Indiscutibile che anche Cattaneo fosse a conoscenza dell’evolversi della vicenda, quanto meno nella fase genetica”.