> > Dpcm del 18 ottobre, cosa cambia per lo smart working

Dpcm del 18 ottobre, cosa cambia per lo smart working

dpcm 18 ottobre smart working

Con il dpcm firmato il 18 ottobre si estende la possibilità dello smart working al fine di contenere la diffusione del contagio da Coronavirus.

La firma del nuovo dpcm del 18 ottobre riporta in primo piano lo smart working. Il lavoro agile da casa viene esteso e semplificato anche per la Pubblica amministrazione per tentare di limitare l’ondata di contagi da Covid-19. Per garantire la saluta del lavoratore e la continuità delle attività aziendali, lo smart working torna a essere l’unica soluzione ammissibile. Forte spinta verso il lavoro agile, particolarmente consigliato anche da Comitato tecnico scientifico.

Dpcm 18 ottobre, cosa cambia per lo smart working

Oltre alle nuove regole restrittive per bar e ristoranti, il nuovo decreto del Governo Conte si impegna a favorire lo smart working. Nei giorni precedenti si era parlato di alzare la percentuale al 75% del tempo totale di lavoro, al momento però, il nuovo dpcm non prevedere un aumento della quota, ma un evidente semplificazione nello svolgimento del lavoro agile. 

Smart working anche per le pubbliche amministrazioni

Nel testo, infatti, si raccomanda che le attività professionali vengano attuate anche mediante smart working, svolgendo il lavoro direttamente dal proprio domicilio o in modalità a distanza. Novità soprattutto per i dipendenti delle amministrazioni pubbliche che potranno ricorrere allo smart working. “Incrementeremo con un provvedimento del ministro Dadone lo smart workign, siamo al lavoro con la ministra Catalfo” – ha annunciato Conte.

“Con un decreto ministeriale in arrivo come Funzione pubblica promuoveremo l’attuazione del lavoro agile nelle amministrazioni” – scrive su Facebook il ministro della Pubblica Amministrazione, Fabiana Dadone.