La crisi di governo volge al termine dopo lunghe settimane contraddistinte da continui colpi di scena, veti e alleanza improbabili, tutte raccontate in diretta nella Maratona Mentana, l’approfondimento del TgLa7 curato dal suo direttore. Nell’ultimo episodio di questa saga é stato proprio Mentana a sottolineare come nel passaggio dal governo Conte a quello potenziale di Draghi resti al momento molto bassa l’attenzione nei confronti dei giovani, dei 20enni, privati della possibilità di andare in Università e dal futuro ancora molto incerto in tema di lavoro.
Crisi di governo, Mentana difende i giovani
“L’attenzione del sistema Paese alle nuove generazioni è pari a zero – ha detto Mentana – Sono stati dimenticati i ventenni. La didattica a distanza per le università è stata una tragedia. Queste per un anno sono state chiuse. Molti giovani sono stati privati della socialità, sono stati costretti a rimanere chiusi in casa e poi criminalizzati perché si andavano a fare un aperitivo”.
#specialimentana Enrico Mentana: “L’attenzione del sistema Paese alle nuove generazioni è pari a 0. Sono stati dimenticati i ventenni” https://t.co/wreh6dCt6a
— La7 (@La7tv) February 10, 2021
Un’analisi generale sull’ultimo anno che hanno affrontato i più giovani, che avrà delle inevitabili conseguenze anche in merito a quello che sarà il loro futuro nel mondo del lavoro, dove per il direttore del TgLa7 continua a mancare un concreto piano di inserimento per le nuove generazioni. “Tutto questo – continua Mentana – fa pensare che non ci sia attenzione alle problematiche di fondo. Voi avete mai sentito parlare di giovani? Dicono tanto di preservare i posti esistenti, ma ai giovani chi ci pensa?“. “Molti di loro hanno perso il lavoro precario – conclude il direttore del TgLa7 – e hanno visto allontanarsi ancora di più la speranza di una occupazione stabile. Una sola certezza è stata data ai giovani: saranno loro a dover pagare quei centocinquanta miliardi di debito contratti in questi mesi dallo Stato italiano, tra applausi e commenti pieni di orgoglio. A spese loro”.