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Crisi di governo, Mentana: "L'attenzione ai giovani è pari a zero"

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Mentana si schiera con i giovani sottolineando come prima e durante questa crisi di governo nessuno gli abbia dato attenzione.

La crisi di governo volge al termine dopo lunghe settimane contraddistinte da continui colpi di scena, veti e alleanza improbabili, tutte raccontate in diretta nella Maratona Mentana, l’approfondimento del TgLa7 curato dal suo direttore. Nell’ultimo episodio di questa saga é stato proprio Mentana a sottolineare come nel passaggio dal governo Conte a quello potenziale di Draghi resti al momento molto bassa l’attenzione nei confronti dei giovani, dei 20enni, privati della possibilità di andare in Università e dal futuro ancora molto incerto in tema di lavoro.

Crisi di governo, Mentana difende i giovani

L’attenzione del sistema Paese alle nuove generazioni è pari a zero – ha detto Mentana – Sono stati dimenticati i ventenni. La didattica a distanza per le università è stata una tragedia. Queste per un anno sono state chiuse. Molti giovani sono stati privati della socialità, sono stati costretti a rimanere chiusi in casa e poi criminalizzati perché si andavano a fare un aperitivo”.

Un’analisi generale sull’ultimo anno che hanno affrontato i più giovani, che avrà delle inevitabili conseguenze anche in merito a quello che sarà il loro futuro nel mondo del lavoro, dove per il direttore del TgLa7 continua a mancare un concreto piano di inserimento per le nuove generazioni. “Tutto questocontinua Mentanafa pensare che non ci sia attenzione alle problematiche di fondo. Voi avete mai sentito parlare di giovani? Dicono tanto di preservare i posti esistenti, ma ai giovani chi ci pensa?. “Molti di loro hanno perso il lavoro precario – conclude il direttore del TgLa7 – e hanno visto allontanarsi ancora di più la speranza di una occupazione stabile. Una sola certezza è stata data ai giovani: saranno loro a dover pagare quei centocinquanta miliardi di debito contratti in questi mesi dallo Stato italiano, tra applausi e commenti pieni di orgoglio. A spese loro”.