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Lombardia in arancione scuro, Fontana: "Costretti a chiudere all'improvviso"

Attilio Fontana

Fontana chiarisce la scelta di istituire la zona arancione scuro in Lombardia: "Il virus corre e non si poteva aspettare il weekend".

Il governatore lombardo Fontana ha spiegato le ragioni dietro all’ordinanza che lo ha portato a istituire in Lombardia la zona arancione scuro dal 5 al 14 marzo. “Il problema è che in queste due settimane è cambiato tutto, c’è stata un’esplosione anomala del virus anche rispetto alla prima ondata della pandemia“, ha dichiarato in un’intervista alla Stampa.

Lombardia arancione scuro: parla Fontana

Il Presidente ha affermato che la variante inglese è diventata prevalente – è stata riscontrata le 60% dei tamponi – e che non si poteva aspettare il weekend per emanare il provvedimento: “Mi rendo conto che l’aver fatto un provvedimento all’ultimo momento farà arrabbiare molta gente ma purtroppo bisogna adeguarsi ai cambiamenti del virus che è più rapido ormai delle nostre decisioni“.

In queste condizioni, ha aggiunto, anche 24 ore possono essere fondamentali e così, anche a costo di apparire impopolare, si è trovato a prendere la decisione che ha ritenuto più giusta per la salute dei cittadini. Inizialmente si pensava di creare una cintura sanitaria intorno a Milano, città che “non deve cadere“, ma poi il verbale spingeva per un provvedimento che riguardasse tutta la regione.

Quanto agli ospedali, una parte di essi è in sofferenza soprattutto in provincia di Brescia. Inoltre giovedì 4 marzo l’ospedale in Fiera aveva soltanto 3 posti ancora liberi sui 70 a disposizione. “Per ora comunque mi sembra che la situazione sia sotto controllo anche se in alcune zone la battaglia è impegnativa“, ha rassicurato.

Per ciò che riguarda un eventuale passaggio in zona rossa da lunedì, ha dichiarato che non pensa possa avvenire perché i numeri non sono ancora così alti. Bisognerà comunque attendere i dati del monitoraggio dell’ISS per avere una situazione più chiara.