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Post-Covid, si risparmia sempre di più e si spende sempre meno: gli allarmanti effetti sulla crescita economica

cosa aspettarsi dal 2020 economia

Il Covid ha comportato un'evidente calo delle spese e un conseguente rallentamento della crescita economica.

I risparmi accumulati durante la pandemia hanno sostenuto la ripresa dell’economia dopo la riapertura. Ciò nondimeno i dubbi e le perplessità dei mercati stanno inducendo i risparmiatori ad accantonare ulteriormente. Quali conseguenze possono avere questi comportamenti?

In Europa cresce il livello medio di risparmio

Risparmiare per affrontare gli imprevisti, soddisfare alcuni desideri e guardare avanti con più tranquillità non è sempre una scelta. Tre anni fa, quando tutto il mondo è stato obbligato in casa a causa della pandemia, i risparmi sono cresciuti sino a raggiungere valori doppi rispetto ai precedenti massimi storici in alcuni Paesi. Ad esempio in Gran Bretagna, i risparmiatori hanno raggiunto un livello di risparmio record (24%), seguiti da Italia e Germania. Questi picchi di risparmio sono stati poi determinanti per supportare la crescita subito dopo la riapertura e ciò si è rivelato fondamentale per le economie particolarmente sviluppate dove i consumi arrivano a rappresentare mediamente il 70% del PIL.

Gli effetti sul PIL

Capire come i risparmiatori di tutto il pianeta risparmiano è un’esercizio arduo e complesso dato che ogni stato impiega criteri diversi. Una dato comunque è inconfutabile: dopo il Covid i consumatori continuano ad accumulare ma in maniera differente. Per esempio i consumatori americani sono scesi sotto i livelli pre-pandemia a proposito di risparmi (accantonando circa il 5% dello stipendio), mentre tedeschi, francesi e inglesi sono rimasti sopra i livelli. Come ben sappiamo nelle economie evolute i consumi sono la parte più corposa del Prodotto Interno lordo, quindi se i consumatori continuano ad accantonare, preoccupati dalla situazione attuale, gli effetti sulla crescita cominciano a farsi sentire.

Questo è evidente se riferito all’Europa, dove le previsioni di crescita si fermano allo 0,6% circa. Negli States invece, dove i consumi sono cresciuti con maggior convinzione, la crescita prevista è intorno all’1,6%. A questo punto ci si chiede : è ipotizzabile un rapporto di risparmio meno robusto tale da spingere con determinazione i consumi e, parallelamente, la crescita? L’analisi non è semplice, si tratta di una faccenda molto particolare e complessa, in un contesto incerto come quello attuale tra ombre cupe che sorvolano i mercati e scossoni dovuti all’instabilità geopolitica avere un indice di risparmio più elevato potrebbe mettere al riparo i consumatori qualora le difficoltà dovessero in seguito aumentare.

Risparmiare: pro e contro

Ciò nonostante i pericoli sono alti e potrebbero determinare una lieve recessione, una stagnazione dell’economia o un incremento della disoccupazione. Prevenire eventuali problemi ed accumulare un tesoretto per far fronte ad eventuali momenti critici potrebbe non essere sbagliato. Dall’altra parte, incrementare i risparmi provocherà un rallentamento dell’economia. Ma probabilmente una crescita minore che comporti però maggiori ammortizzatori non può essere valutata negativamente.