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Precipitato dall’ospedale, la verità dall’autopsia: “Cercava di fuggire, non di suicidarsi”

Leonardo Riberti

Leonardo Riberti non voleva suicidarsi, ma stava cercando di scappare dall'ospedale. Stava cercando di aggrapparsi a sporgenze, prima di precipitare.

Leonardo Riberti, morto dopo essere precipitato dall’ospedale, stava cercando di fuggire. Non voleva suicidarsi come inizialmente è emerso. La verità è arrivata grazie all’autopsia. 

Precipitato dall’ospedale, la verità dall’autopsia: “Cercava di fuggire, non di suicidarsi”

Secondo i risultati dell’autopsia, Leonardo Riberti non stava cercando di suicidarsi, ma solo di fuggire. Sono stati trovati graffi sulle braccia e ferite sulle mani. Il 21enne è morto dopo una caduta dalla finestra dell’ospedale Maggiore di Bologna. Secondo il medico legale della famiglia, si tratterebbe di una “morte accidentale“, avvenuta mentre il paziente stava cercando di scappare dalla struttura. Non voleva togliersi la vita. Leonardo, prima di precipitare, avrebbe cercato di aggrapparsi ad ogni sporgenza possibile per rientrare in camera. Una tesi sostenuta anche dal padre del ragazzo, assistito dall’avvocato Fabio Anselmo. L’uomo ha presentato un esposto in Procura per chiedere ai magistrati di fare chiarezza su quello che è accaduto la notte tra il 20 e il 21 giugno.

La dinamica 

Il giovane era stato ricoverato per un intervento chirurgico dopo aver ingerito un pezzo di gioco da tavolo. Il paziente, con problemi psichici, aveva già cercato di allontanarsi dal reparto, ma era stato bloccato dagli infermieri, a cui aveva detto di aver fatto un incubo. Era stato riportato in camera e il medico aveva chiesto un consulto psichiatrico. Il paziente avrebbe dovuto essere controllato da un’infermiera che era nella stanza accanto. Leonardo, verso le 5 del mattino, ha cercato di scappare dalla finestra. Secondo l’Ausl, nonostante il tentativo dell’infermiera di afferrarlo, il giovane sarebbe caduto nel vuoto. Secondo il padre, quella notte ci sono stati dei problemi nel sistema di controllo e che un’adeguata sorveglianza avrebbe potuto impedire la tragedia