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Primarie Pd, il confronto tra Bonaccini e Schlein: dall’Ucraina al lavoro e al clima

Confronto televisivo tra Stefano Bonaccini ed Elly Schlein: i due candidati alla segreteria del Pd sono i favoriti a succedere a Letta.

Confronto televisivo tra Stefano Bonaccini ed Elly Schlein: i due candidati alla segreteria del Pd sono i favoriti a succedere a Letta.

In attesa delle elezioni del nuovo segretario del Partito Democratico che si terranno domenica 26 febbraio, Sky TG24 ha ospitato l’unico confronto televisivo tra i due candidati favoriti per succedere a Enrico Letta: il governatore dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini e la sua ex vicepresidente e deputata dem Elly Schlein.

Primarie Pd, il confronto tra Bonaccini e Schlein: la fiducia degli elettori

“Perché gli elettori dovrebbero fidarsi di voi?”. È stata la prima domanda rivolta ai candidati alla segreteria dem. Il primo a rispondere è stato Bonaccini che ha dichiarato: “Ho fatto esperienze che mi sono servite tantissimo, credo di poter garantire da un lato l’unità del partito e dall’altra poter avere un programma per l’Italia, l’obiettivo primario è riportare la sinistra al governo del Paese perché avremo vinto le elezioni.”

Schlein, invece, ha detto: “È tempo dell’umiltà e dell’ascolto, si è persa un’identità chiara, coerente, comprensibile alle persone che incontriamo. Le sfide cruciali sono la lotta contro le diseguaglianze, la lotta alla precarietà e la crisi climatica. Oggi è il momento di provare a ridare una casa a chi in questi anni si è sentito orfano”.

Ucraina regime del 41 bis

Il secondo argomento trattato ha riguardato l’Ucraina. Mentre il primo anniversario della guerra si avvicina, i due candidati alla segreteria del Pd hanno spiegato qual è la loro linea rispetto al conflitto russo-ucraino.

“Credo che sia stato giusto sostenere il popolo ucraino a difendersi da un’aggressione criminale. Ma non possiamo aspettare che cada l’ultimo fucile per chiedere uno sforzo diplomatico all’Unione europea per un cessate il fuoco. Non c’è sinistra senza una forte mobilitazione per la pace”, ha affermato la deputata dem.

Il governatore dell’Emilia-Romagna, invece, ha dichiarato: “Se finisce l’Ucraina rischia di finire il sogno europeo. Credevo di appartenere alla generazione che non avrebbe mai conosciuto l’orrore della guerra. Era giusto schierarsi dalla parte di chi è aggredito e invaso”.

Esaurito il discorso sull’Ucraina, si è passati all’analisi del 41 bis. Per Bonaccini, “il regime del 41 bis va bene così e guai se venisse tolto” mentre Schlein ha sottolineato che “il 41 bis è uno strumento storicamente importante per contrastare la criminalità organizzata. Quando una persona si trova sotto la responsabilità dello Stato è dovere dello Stato fare tutto il possibile perché quella persona non muoia”.

Confronto Bonaccini-Schlein: il giudizio sui primi 100 giorni del Governo Meloni

Quando ai due canditati è stato chiesto un giudizio sui primi giorni del Governo presieduto da Giorgia Meloni, poi, Bonaccini ha prontamente risposto: “Sul governo molto negativo, da 4. Hanno iniziato a tagliare sulla sanità pubblica, ho dovuto impugnare un provvedimento sulla scuola. Potrei citare il Superbonus, così come hanno fatto il contrario sulla benzina, oppure sui migranti. Su Giorgia Meloni non mi permetto di giudicare, hanno già giudicato gli italiani, mi interessa batterla alle urne e fare opposizione al governo”.

“Non sono d’accordo con Stefano su questo”, ha però dichiarato Schlein. “Sta succedendo che questo governo ha iniziato a colpire le persone più fragili del Paese. Abbiamo visto la brutalità illegale di trascinare le persone fino ai porti più lontani. È un governo ideologico, che pianta bandierine, fa condoni e strizza l’occhio agli evasori. Non credo che ci sia da misurare le critiche”.

Lavoro e reddito di cittadinanza

A questo punto, il dibattito si è spostato sul lavoro. “Come pensate di aumentare i salari dei lavoratori e allo stesso tempo sostenere le imprese?”, è stato chiesto ai due candidati alla segreteria dem.

“Questo governo non parla mai di precarietà. Su questo il Pd ha fatto degli errori, dobbiamo essere credibili e dire che il Pd vuole un limite ai contratti a termine. Vogliamo fissare un salario minimo”, ha detto l’ex vicepresidente dell’Emilia-Romagna.

Bonaccini, invece, ha affermato: “È un Paese in cui la povertà diventa ereditaria e la ricchezza un fatto dinastico. La prima cosa da fare è rendere il lavoro precario più costoso di quello stabile, va tagliato il costo del lavoro”.

Focalizzandosi sul reddito di cittadinanza, ancora, il presidente dell’Emilia-Romagna ha osservato: “In tutti i Paesi occidentali c’è una misura che aiuta chi è in difficoltà, è giusto averla. Serve però la parte del sostegno all’occupazione, far trovare lavoro a chi l’ha perduto o non l’ha trovato”.

Molto più dure le parole di Elly Schlein sul reddito di cittadinanza e sulla stretta imposta dal Governo Meloni. “Il governo ha fatto una scelta folle a cancellare il Reddito di cittadinanza. È povera anche tanta parte di chi lavora. Durante la pandemia per fortuna c’era il Reddito di cittadinanza. Certamente potevamo lavorare per migliorarlo, oggi dobbiamo batterci per farlo meglio. Dobbiamo investire sulle politiche attive del lavoro”, ha tuonato.

La posizione sullo stop alle auto inquinanti dal 2035

Nel corso del confronto organizzato da Sky TG24, Elly Schlein e Stefano Bonaccini hanno espresso la propria posizione sullo stop alle auto inquinanti a partire dal 2035. Per Bonaccini, “è la strada giusta, vanno fatte scelte nette e radicali. L’unica cosa chiediamo risorse che le imprese possano essere accompagnate per non perdere un solo posto di lavoro”.

Della stessa opinione è anche Schlein, che ha spiegato: “Serve coraggio e coerenza per la transizione ecologica. Servono investimenti e risorse. L’Unione si sta muovendo bene, condivido la scelta, ma le imprese vanno accompagnate e serve una visione per farlo”

Sanità, autonomia differenziata e migranti al confronto Bonaccini-Schlein

Cosa pensano, invece, i due candidati alla segreteria dem sui temi della sanità dell’autonomia differenziata e dei migranti? “Dovremmo fare le barricate contro tagli e privatizzazioni. Serve una sanità più prossima alle persone. Servono case della comunità, per fare un nuovo welfare”, ha rivendicato con determinazione Schlein. Mentre, per quanto riguarda l’Autonomia differenziata, la deputata dem ha affermato: “Il Pd dovrebbe essere contro quel disegno di legge sull’Autonomia differenziata. Vorrei che il Pd fosse combatto su questa lotta perché ne va dei diritti delle persone”.

A proposito dell’Autonomia differenziata, inoltre, Bonaccini ha detto che “quella del governo è una proposta che spacca e divide l’Italia”.

Infine, i due esponenti del Pd hanno spiegato quale sarà la loro linea sui migranti nel caso in cui dovessero vincere le primarie. “Serve una nuova normativa sull’immigrazione che preveda vie regolari per entrare e cercare lavoro nel Paese. Serve poi una legge sullo ius soli, perché chi nasce e cresce in Italia è italiano”, ha risposto Schlein.

Le parole della collega sono state accolte anche dal governatore dell’Emilia-Romagna che ha affermato: “Concordo sullo ius soli, e andrebbe cancellata la Bossi-Fini. Noi non vogliamo che nessuna vita muoia in mare”.

Il Pd cambierà nome?

Infine, Bonaccini e Schlein si sono espressi circa la possibilità di cambiare nome al partito. “Non penso che non sia fondamentale cambiare nome, se non cambiano i nomi. Dobbiamo cambiare questa pessima legge elettorale e dare voto ai fuorisede”, ha osservato l’ex vicepresidente dell’Emilia-Romagna.

“Io sono contrario a cambiare il nome”, ha obiettato invece Bonaccini. “E senza il Pd, se lo mettano in testa anche M5S e Terzo Polo, non ci può essere un’alternativa per battere questa destra”.