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Processo Impagnatiello, è iniziata la nuova udienza per l'omicidio di Giulia Tramontano

Il primo a parlare è stato il Colonnello Marchetti, responsabile Sis di Milano

Il primo a parlare è stato il Colonnello Marchetti, responsabile Sis di Milano

È iniziata la nuova udienza del processo a carico di Alessandro Impagnatiello, accusato dell’omicidio volontario della compagna Giulia Tramontano.

Omicidio Giulia Tramontano, oggi vengono ascoltati i carabinieri del Ris e del Sis

In Tribunale, oggi, verranno ascoltati i carabinieri del Ris e del Sis. Al centro del dibattimento sono i rilievi effettuati sulla scena del crimine, il trilocale di Senago dove Giulia Tramontano è stata uccisa. La famiglia della vittima ha deciso di non presentarsi in aula perché, come spiegato dall’avvocato Giovanni Cacciapuoti, “potrebbero essere proiettate immagini forti“.

Le parole del Colonnello Marchetti

Il primo a parlare in aula è il Colonnello Marchetti, responsabile Sis di Milano, sezione carabinieri indagini scientifiche: “L’attività posta in essere dalla mia sezione si è sviluppata in tre momenti distinti. Il primo è stato quello di eseguire i rilievi sull’auto di Impagnatiello dopo che è stata portata in caserma. L’obiettivo principale era cercare tracce di sangue evidenti o latenti. La prima ispezione è stata negativa, quindi abbiamo usato il luminol che permette di superare la criticità dei falsi positivi (dati per esempio da ruggine, candeggina, alcune vernici). Sull’auto abbiamo trovato due luminescenze, una particolarmente importante nel baule. Questo è avvenuto alle 10:30 del mattino (del 31 maggio scorso), mentre si stavano svolgendo anche i rilievi sul cellulare di Impagnatiello. È stata la prima volta che ai colleghi ho risposto senza esitazione. Il luminol è durato 5 minuti (di solito resta per pochi secondi) ed era visibile a occhio nudo. Di sicuro era presente un grosso quantitativo di sangue“. Il Colonnello ricorda anche che in quei giorni ha visto diverse volte Impagnatiello: “La prima volta che l’ho incrociato non ho notato nulla di particolare, la seconda e la terza volta, invece, aveva lo sguardo basso e mi sembrava più pensieroso“. Il Colonnello ha poi continuato a raccontare: “In casa l’attività è iniziata dal bagno e poi abbiamo proceduto a ritroso verso l’uscita per non inquinare l’ambiente. La luminescenza più importante è stata trovata in soggiorno, dove c’erano grossi quantitativi di sangue sul pavimento. La caratteristica più importante è stata il fatto che prima abbiamo nebulizzato tappeto e divano ed entrambi sono risultati assolutamente negativi. Abbiamo poi tolto il tappeto e il pavimento sotto era pieno di sangue ben visibile al luminol. Altre tracce sono state trovate vicino allo stendino in salotto, sul pavimento della cucina, sul disimpegno, sul battiscopa e in bagno, in particolare sul tubo flessibile del bidet e sullo scarico della vasca, ma anche sulla lavatrice“. Marchetti non ha molti dubbi su dove sia avvenuto l’omicidio: “Secondo la mia esperienza è avvenuto in sala. Se fosse avvenuto in bagno o in cucina, essendo stanze piccole, con il luminol si sarebbero visti sicuramente degli schizzi sulle pareti. Invece nella sala, che è più grande, c’era uno schizzo attivo sulla parete vicino all’uscita. Sicuramente quando è avvenuta l’azione il tappeto non era presente e il divano era coperto. Non trovando segni di strisciate importanti nel disimpegno e nel bagno (che però hanno una superficie del pavimento molto liscia, facile da pulire bene), è ipotizzabile che non ci sia stato trascinamento del corpo. In bagno non abbiamo rinvenuto segni di bruciatura sulla vasca, c’era solo una macchia violacea. Abbiamo fatto anche tre campionamenti per verificare la presenza di eventuali acceleranti“. Il Colonnello prosegue con la descrizione dei reperti: l’ultimo è stato lo zaino dove all’interno sono state rinvenute due bustine di topicida.