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Il recente rapporto dell’inchiesta sulla tragica morte di Dawn Sturgess ha scosso le relazioni tra Regno Unito e Russia, ritenendo il presidente russo Vladimir Putin moralmente responsabile per l’uso del mortale agente nervino Novichok. Sturgess, una madre di tre figli di 44 anni, è deceduta dopo aver spruzzato sul polso un liquido che credeva fosse un profumo, ma che in realtà conteneva il veleno letale.
Questo evento è emerso nel contesto di un tentativo di assassinio contro Sergei Skripal, un ex spia russa, e sua figlia Yulia, avvenuto a marzo del 2018 a Salisbury, Inghilterra. La bottiglia di profumo, abbandonata dai presunti agenti russi, ha causato la morte di Sturgess pochi mesi dopo il tentativo di omicidio.
Il rapporto dell’inchiesta
L’inchiesta, guidata dall’ex giudice Anthony Hughes, ha concluso che l’operazione di assassinio è stata autorizzata ai massimi livelli, ritenendo che Putin fosse coinvolto direttamente. Hughes ha descritto l’azione come un atto di spavalderia pubblica, mirato a dimostrare la potenza russa.
Implicazioni per le relazioni internazionali
Il rapporto ha suscitato immediate reazioni da parte del governo britannico, con il primo ministro Keir Starmer che ha dichiarato: “La responsabilità morale ricade su Putin”. Inoltre, il Regno Unito ha adottato misure punitive, sanzionando l’intero GRU, l’agenzia di intelligence militare russa, e convocando l’ambasciatore di Mosca.
Le conseguenze della morte di Sturgess
La morte di Sturgess ha avuto un impatto significativo sulle relazioni tra Londra e Mosca, già compromesse dagli eventi precedenti, come l’avvelenamento di Alexander Litvinenko nel 2006. Le autorità britanniche hanno avviato un processo di espulsione di diplomatici russi, che ha segnato un punto critico nei rapporti tra le due nazioni.
Reazioni familiari e richieste di cambiamento
La famiglia di Sturgess ha espresso preoccupazione per il fatto che l’inchiesta non abbia fornito raccomandazioni concrete per evitare future tragedie. Il padre di Dawn ha dichiarato che è fondamentale che si faccia riflessione e si attuino cambiamenti per garantire che eventi simili non si ripetano. La mancanza di misure preventive è stata un punto critico sollevato durante l’inchiesta.
Inoltre, il ministro della Sicurezza ha avvertito che le nuove metodologie di attacco da parte della Russia, che includono l’utilizzo di agenti e attacchi cibernetici, rappresentano una crescente minaccia per la sicurezza britannica. Le sanzioni recenti mirano a stringere la presa sull’attività russa, sia nel cyberspazio che in altre operazioni ostili.
Conclusioni e prospettive future
Il rapporto ha chiarito che l’uso di un agente nervino in una zona pubblica ha rappresentato un atto di irresponsabilità senza precedenti, con un potenziale di danno che avrebbe potuto estendersi a molti altri. Con la comunità internazionale che guarda con preoccupazione, il Regno Unito continua a rafforzare le proprie difese e a mantenere una posizione ferma contro le aggressioni russe.