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Qatargate, Visentini: “Ho ricevuto una donazione da 50 mila euro”

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Travolto dallo scandalo Qatargate, il sindacalista italiano Luca Visentini ha ammesso di aver ricevuto una donazione da 50 mila euro.

Il sindacalista Luca Visentini ha ammesso di aver ricevuto e accettato contanti dalla Ong di Antonio Panzeri: la donazione ammonterebbe a 50 mila euro e sarebbe da ricollegare allo scandalo Qatargate. A questo proposito, ha deciso di diramare una nota ufficiale per chiarire la sua posizione in merito alla vicenda che ha travolto Bruxelles.

Qatargate, Visentini: “Ho ricevuto una donazione da 50 mila euro”

“Ho ricevuto una donazione da Fight Impunity, per un importo complessivo inferiore a 50.000 euro”, si legge in una nota diffusa nella giornata di lunedì 19 dicembre da Luca Visentini. Il sindacalista, coinvolto nello scandalo Quatargate, ha anche spiegato che il denaro era stato trasferito “sotto forma di donazione per rimborsare alcuni costi della mia campagna per il Congresso della ITUC (Confederazione Internaz.Sindacati), e in denaro sotto forma di donazione che ho trasferito come tale al Fondo di Solidarietà ITUC, per sostenere i costi di viaggio al Congresso per i sindacati”. E ha aggiunto: “Non mi è stato chiesto, né ho chiesto nulla in cambio del denaro e non sono state poste condizioni di alcun tipo per questa donazione”.

“La pressione sul Qatar deve continuare”

Soffermandosi sul nodo Qatar, Visentini ha riferito: “La mia posizione, come dichiarato ai media al termine della mia visita in questo Paese, non è cambiata nel tempo e parla da sola, poiché ho sempre chiarito pubblicamente che la situazione odierna non è ancora soddisfacente e che è necessario esercitare ulteriori pressioni sul Qatar e sulle aziende che operano nel Paese per ottenere la piena tutela dei diritti umani e dei lavoratori, il pieno rispetto di tutte le Convenzioni dell’OIL e la piena attuazione delle riforme attuate finora, anche in termini di riparazione delle violazioni esistenti e di risarcimento delle vittime delle violazioni e delle loro famiglie – e ha concluso –. Nella mia dichiarazione sono stato anche molto chiaro sul fatto che la pressione sul Qatar deve continuare anche dopo la conclusione della Coppa del Mondo“.