In Italia, un privato cittadino non appartenente alle forze dell’ordine può avere il permesso di detenere e usare una pistola (o altro tipo di arma da fuoco); il documento che certifica tale autorizzazione si chiama porto d’armi.
Il porto d’armi va richiesto in Prefettura o in Questura, e la motivazione per cui può essere concesso può essere o la difesa personale, o la caccia. Il porto d’armi viene rilasciato solo se il soggetto richiedente in possesso di ben determinati requisiti: ovvero un’accertata idoneità psico fisica al’uso di armi da fuoco e, qualora non abbia prestato servizio militare, avere un patentino di maneggio armi rilasciato dall’Unione Italiana Tiro a Segno, posseduto da almeno dieci anni.
In presenza di tali premesse, per l’ottenimento del porto d’armi si devono affrontare i seguenti costi:
- l’acquisto di due contrassegni telematici da € 14,62, uno per la richiesta e uno per la licenza;
- € 1,26 per il costo del libretto.
A questo si deve aggiungere il costo per l’ottenimento del certificato medico, del poligono, ove necessario, e per le fototessere (ne servono almeno due).