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Oggi, 24 gennaio, cominiciano in Parlamento le votazioni per l’elezione del Presidente della Repubblica. Tra i nomi che sono circolati per il Quirinale c’è anche quello dell’attuale Premier Mario Draghi, anche se la sua salita al Colle è stata bocciata da l’Economist. La rivista – che lo scorso dicembre aveva incoronato l’Italia come Paese dell’anno – ritiene che senza Draghi l’esecutivo sarebbe fortemente indebolito e potrebbe addirittura cadere.
Quirinale, l’Economist dice no a Draghi al Colle
“Dopo 12 mesi di inusuale quiete e unità nella politica italiana ed europea il passaggio di Draghi al Quirinale potrebbe mettere tutto questo a rischio – scrive l’Economist – Sarà difficile trovare un successore in grado di tenere insieme l’attuale eterogenea coalizione”. Inoltre la posizione di Draghi verrebbe ridimensionata in caso di mancata elezione “e quindi potrebbe trovare difficoltà anche nel prosieguo dell’incarico di presidente del Consiglio”.
Quirinale, per l’Economist Draghi non deve andare al Colle
In caso di Draghi al Quirinale per l’Economist sarebbe “improbabile che lui o lei (i successori ndr.) possano contare sul sostegno dei partiti che è riuscito a ottenere Draghi, anche perché i partiti politici che attualmente lo sostengono vorranno iniziare a posizionarsi per le prossime elezioni”.
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Draghi al Quirinale, l’Economist dice no al Colle
Al dato politico, perfettamente inquadrato da l’Economist, segue poi il dato più pratico: la caduta del governo in questa fase e il passaggio di Draghi al Colle comprometterebbe per forza di cose la messa a terra dei progetti del Pnrr. L’operazione, specie a causa delle perdite economiche causate dalla pandemia, raprresenta un passaggio troppo importantte per il futuro del Paese.