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Ragazzo insulta Salvini sui social, la replica del ministro

matteo salvini

Il ministro dell'Interno e vicepremier ha pubblicato diversi post nei quali mostra gli insulti che riceve.

“Il leader del Carroccio è ora il politico europeo con più seguito su Facebook“, scriveva Repubblica in un articolo apparso il 14 giugno scorso. La pagina ufficiale di Matteo Salvini ha superato quella di Angela Merkel ed Emmanuel Macron. Il politico ha raggiunto 2 milioni e 570mila like, precisava il quotidiano. Diverse le motivazioni: i giorni immediatamente successivi alla nascita di un esecutivo sono solitamente quelli in cui i partiti che compongono il governo sono più popolari, prima che si verifichi un fisiologico calo di consenso. Tuttavia è fuori discussione l’abilità che Salvini dimostra da anni nell’utilizzare tutti gli spazi comunicativi a sua disposizione. La costanza con cui usa i social e i suoi post, tutt’oggi poco istituzionali e ‘ingessati’ e nei quali Salvini non teme di condividere attimi della sua vita quotidiana, funzionano. Il segretario del Carroccio utilizza un linguaggio forte e, tramite le sue pagine ufficiali, può osservare la reazione del suo elettorato, consolidato o potenziale. Il vicepremier e ministro dell’Interno, forte di un ampio consenso nei suoi confronti, non sorvola sugli insulti che riceve e li pubblica.

L’educazione arriverà?

Il 15 luglio Matteo Salvini posta su Facebook una fotografia, che riporta un graffito apparso a Torino. Si riconosce il volto del vicepremier, con una corda avvolta attorno al collo. Il tutto corredato dalla scritta “Lega stretto”, un evidente gioco di parole di pessimo gusto. “Ieri, in alcune fermate dei pullman a Torino, sono comparse queste simpatiche scritte. Poveretti, mi fate solo pena. Io non ho paura, vado avanti più determinato che mai, insieme alla nostra splendida Comunità!”, scrive il segretario del Carroccio, accompagnando il post con l’onnipresente hashtag #prima gli italiani. Non è la prima volta che il ministro dell’Interno pubblica un insulto a lui rivolto. Poco prima e sempre su Facebook, Salvini posta una breve conversazione avuta con un ragazzo su un altro social network e scrive: “Educato questo ragazzo su Instagram. Io gli ho risposto così. Ho fatto male???” Il vicepremier si riferisce all’insulto che il giovane utente gli ha rivolto (“c……e, sei la vergogna dell’Italia”) e alla sua reazione: “Se mio figlio si rivolgesse così ad un’altra persona, due sberle non gliele toglierebbe nessuno. Cresci bene ragazzo, l’educazione arriverà, spero”. E’ opportuno dare però un’occhiata veloce ai commenti degli utenti. Alcuni di quelli scritti in riferimento al graffito contro Salvini sono interessanti. Salvo il comprensibile sdegno verso l’immagine e il sostegno nei confronti del ministro, leggendo certe parole sembra di essere caduti dalla padella nella brace: “Avremmo dovuto farlo a quelli che in cinque anni ci hanno rovinato”, “Non dimenticare la birra che bevono (i giovani che frequentano i centri sociali, nda), le bottiglie che lasciano dappertutto e la droga e l’odio che hanno verso la famiglia e i loro genitori che disprezzano, d’altronde crescono nella fogna”, “I fasci erano altro”, “dementi pidioti buonisti vanno lanciati in Africa. Il loro posto perfetto: fogne”. Si evita di riportare le dissertazioni senza capo né coda sul colonialismo e gli insulti rivolti ai migranti. Se il segretario della Lega avesse intenzione di fare una battaglia a favore della buona educazione e del rispetto reciproco sui social network- e avrebbe ragione-, sarebbe opportuno iniziare da alcuni utenti della sua pagina.