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Recovery, Draghi: "14 miliardi alle infrastrutture per il Sud e 6 alle politiche del lavoro"

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Intervenendo al Social Summit di Porto, il premier Mario Draghi ha illustrato alcune delle misure presenti all'interno del Recovery Plan italiano.

Ben 14 miliardi di euro per lo sviluppo delle infrastrutture nel Sud Italia e altri 6 per riformare il mercato del lavoro. Sono queste alcuni degli interventi del Recovery Plan italiano che il presidente del Consiglio Mario Draghi ha illustrato nel corso del panel sul tema ‘Employment e Jobs’ durante il Social Summit di Porto. Intervenendo in un secondo momento poi, il premier ha inoltre aggiunto: “Non allentiamo troppo presto gli stimoli di bilancio”.

Recovery, Draghi: “14 miliardi per le infrastrutture al Sud”

Elencando le misure presenti all’interno del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza italiano, il presidente Draghi ha menzionato gli: Oltre 14 miliardi di euro previsti per le infrastrutture di trasporto al Sud, per aumentare la produttività e l’accesso al mercato per imprese e lavoratori”.

Come già precedentemente ricordato dallo stesso premier nelle settimane scorse, nel Recovery sono infatti presenti interventi come quello per l’alta velocità sulla linea ferroviaria Salerno – Reggio Calabria e il raddoppio del binario sulla linea esistente della Palermo – Catania – Messina. L’alta velocità sarà prevista anche per le linee Napoli – Bari e la Taranto – Metaponto – Potenza – Battipaglia, oltre che per la Roma – Pescara e la Orte – Falconara nel Centro Italia.

Recovery, Draghi: “6 miliardi per le politiche del lavoro”

Draghi ha poi spiegato che: “Verranno investiti 6 miliardi di euro per riformare le politiche attive del mercato del lavoro. Il Piano prevede un Programma per l’occupabilità e le competenze, destinato alla formazione e alla riqualificazione di coloro che devono cambiare lavoro o che sono alla ricerca di una prima occupazione, seguendo l’esempio del Programma europeo di garanzia per i giovani”.

Recovery, Draghi: i 5 miliardi previsti per l’infanzia

Ultimi ma non meno importanti gli investimenti sul tema dell’infanzia e della famiglia, con quasi cinque miliardi di euro che verranno spesi per la creazione di nuovi poli scolastici: “4,6 miliardi di euro sono destinati ad accrescere il numero di asili nido e di scuole materne, alleviando il carico delle madri lavoratrici. Sono previste anche misure di lotta alla povertà infantile”.

“L’Italia sostiene il progetto di proposta della Commissione europea di Garanzia europea per l’infanzia, nonché i principi contenuti nell’agenda relativi all’assistenza di lungo termine e alle pari opportunità di genere, ha poi affermato il presidente del Consiglio.