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Regione Piemonte, le spese folli di 4 consiglieri comunali: biglietti della Juve, vacanze e spese al supermercato

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Torino - Emergono nuovi particolari sullo scandalo che ha colpito la Regione Piemonte e che vede indagati quattro consiglieri regionali, a capo di monogruppi, per peculato. Tosaerba, serate al nightclub, sedute in centri estetici e solarium, scontrini fiscali in bar delle Canarie e biglietti per...

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Torino – Emergono nuovi particolari sullo scandalo che ha colpito la Regione Piemonte e che vede indagati quattro consiglieri regionali, a capo di monogruppi, per peculato. Tosaerba, serate al nightclub, sedute in centri estetici e solarium, scontrini fiscali in bar delle Canarie e biglietti per assistere alle partite della Juventus, spese al supermercato, videogame, tutto pagato con denaro pubblico. L’inchiesta sulla gestione dei fondi dei gruppi consiliari è stata avviata dai pm Enrica Gabetta e Andrea Beconi. I consiglieri indagati sono Michele Giovine (lista Pensionati per Cota), Andrea Stara (Insieme per Bresso), Maurizio Lupi (Verdi Verdi) e Eleonora Artesio (Per la federazione – Sinistra Europea). Quest’ultima, è bene precisarlo, a differenza degli altri indagati non ha intascato un solo euro. Il denaro è stato usato per pagare collaboratori e rimborsare le loro spese. Si tratta comunque di denaro che non poteva spendere. Queste le spese fatte dai consiglieri emerse dalle indagini:

Michele Giovine, capogruppo di ‘Pensionati con Cota’, avrebbe speso circa 121mila euro, tra cui 16mila euro di spese per ristoranti e nighclub, 7800 euro per capi di abbigliamento e profumi, 4600 euro per spese alimentari, 7600 euro in tabacchi, ferramenta, alcoolici, fiori e articoli per bambini, 2400 euro per manutenzione di auto, 2500 euro per spettacoli (tra cui 700 euro per due biglietti per gare della Juventus), 396 euro per un viaggio a Malta e uno scontrino da 51 euro pagato in un bar di Gran Canaria.

Maurizio Lupi, capogruppo dei ‘Verdi-Verdi’, vengono contestate spese per 74mila euro così ripartite: 30mila euro per pranzi e cene, 22mila euro in biglietti ferroviari non giustificati – secondo l’accusa – dall’attivita’ di consigliere, e 2000 euro per videogiochi e 4000 per spese al supermercato.

Ad Andrea Stara, a capo della formazione ‘Insieme per Bresso’, sono contestate nel complesso 57mila euro di spese personali, tra cui 15mila euro per buoni benzina e 4000 euro per un tagliaerba, una sega circolare e un frigorifero