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Riforme, l'incontro Meloni-Schlein si chiude con una battuta: "E perché non un re?"

elly schlein

Il faccia a faccia tra Meloni e Schlein sulle Riforme e la controversa battuta sul presidenzialismo

Che sarebbe stato l’incontro più teso lo avevamo capito dalle schermaglie delle ultime settimane; quello avvenuto tra Giorgia Meloni ed Elly Schlein a Montecitorio in occasione delle discussioni sulle Riforme istituzionali è stato il primo vero faccia a faccia tra il presidente del Consiglio dei Ministri e la segretaria del Partito democratico.

Riforme istituzionali, Schlein a Meloni sul presidenzialismo: “E perché non un re?”

La delegazione del Partito democratico è stata l’ultima ad incontrare Giorgia Meloni nella giornata di ieri. La premier ha aprofittato per portare avanti la sua proposta che riguarda il presidenzialismo, uno dei punti cardine della campagna che le aveva permesso di vincere le elezioni. Tra le parti c’è stato gelo e il dialogo è stato formale: Meloni chiamava Schlein “Onorevole” e riceveva come risposta l’appellativo di “Presidente”. Poi c’è stato un faccia a faccia di 20 minuti che si è chiuso addirittura con un abbraccio. Il punto clou forse è stato il momento in cui c’è stata una battuta sferzante della segretaria del Pd, che ha riposto alla proposta più controversa di Meloni: “Voglio l’elezione diretta del Premier“. La battuta di Schlein è tagliente: “E allora, perché non un re?

Il commento di Elly Schlein

Ma in fin dei conti, chi ha avuto ragione? A sentire Giorgia Meloni l’incontro sarebbe stato profittevole e, secondo lei, le opposizioni avrebbero dato apertura al premierato. Di posizione diversa, invece, Elly Schlein, che ha rilasciato alcune dichiarazioni quasi opposte: “Non si tocca l’istituzione del Presidente della Repubblica, garanzia di stabilità anche nei momenti più difficili. In nessun modo siamo per ridimensionare la figura del presidente della Repubblica a favore di un uomo o una donna sola al comando. Per noi questa discussione sulla riforma costituzionale non è una priorità del Paese. Le priorità sono quella del lavoro, della sanità pubblica, dell’attuazione del Pnrr, del clima, dei giovani, della casa. Ci sentiamo vicini agli studenti e studentesse che anche in queste ore si stanno mobilitando perché non stanno trovando casa per il caro affitti.