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Rigopiano: rubate bottiglie di vino pregiate dalle macerie

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Circa 200 bottiglie di vino pregiato, che erano state recuperate dalle macerie di Rigopiano, sono state rubate dal garage dov'erano convervate

Ad oltre un anno dalla tragedia dell’hotel Rigopiano, si registra un grave furto. Circa 200 bottiglie di vino, che erano state prelevate dai vigili del fuoco dalle macerie, sono state rubate. Erano conservate in un garage di Montesilvano, nel Pescarese, di proprietà dell’ex amministratore dell’hotel Rigopiano. I ladri hanno forzato la porta basculante e hanno potuto così rubare le pregiate bottiglie, che fanno parte della migliore produzione vinicola dell’Abruzzo.

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Atto di inciviltà e anche doppia cattiveria, ad oltre un anno dai fatti di Rigopiano. La tragedia era costata la vita a 29 persone. Dalle macerie, i vigili del fuoco erano riusciti a recuperare circa 200 bottiglie di vino molto pregiato. Successivamente, queste sono state portate in un garage di Montesilvano, situato nella provincia di Pescara. Il proprietario del locale è l’ex amministratore dell’hotel Rigopiano. I malviventi hanno forzato la porta basculante, e sono entrati. Le bottiglie fanno parte della migliore produzione agricola dell’Abruzzo. Tuttavia, secondo gli inquirenti, i ladri non sarebbero stati a conoscenza della provenienza della refurtiva. Non avrebbero quindi sospettato che quelle bottiglie erano sopravvissute alla tragedia Rigopiano del gennaio 2017.

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Furti ai famigliari delle vittime

Purtroppo, il furto di materiale legato alla tragedia Rigopiano, ad oltre un anno dal dramma, non è stato una rarità. Come se il destino beffardo avesse voluto infierire. Per esempio, è stata rubata anche la Fiat Panda di Jessica Tinari, una delle 29 vittime. La donna è morta nella tragedia Rigopiano assieme al fidanzato Marco. La sua Fiat Panda era, per i genitori di Jessica Tinari, un ricordo della loro unica figlia, e la guidavano ancora con grande emozione. L’auto è stata rubata sotto la loro abitazione a Vasto, in provincia di Chieti.
Presso il cimitero di Chieti, dove riposano i coniugi Marina e Dino Di Michelangelo, morti in seguito alla tragedia Rigopiano, sono stati rubati gli oggetti che loro nipote Francesco aveva posato sulla tomba. Si trattava di delle miniature che raffiguravano un’auto di polizia e una bicicletta da corsa.
I genitori di Marinella Colangeli, che era responsabile della spa dell’hotel Rigopiano, hanno dovuto subire razzie all’interno della loro rivendita di tabacchi e giornali situata a Farindola, in provincia di Pescara.

Blitz padre di una vittima

Alessio Fianello, padre di Stefano, morto durante la tragedia, ha affrontato il presidente della Regione Abruzzo Luciano D’Alfonso. O meglio, ha provato ad affrontarlo. Il fatto ha avuto luogo in un ristorante di Montesilvano. Lì era in programma una cena elettorale con il governatore e candidato al Senato per il Partito Democratico. Alessio Fianello si è seduto al posto di Luciano D’Alfonso, affermando di volerlo aspettare, e che avrebbe aspettato tutto il tempo. Gli inviti e le esortazioni ad andarsene non sono serviti. D’Alfonso, però, ha deciso di non presentarsi, evitando così il confronto. Nel giro di poco tempo, l’intera sala si è svuotata.
Luciano D’Alfonso ha sempre evitato gli incontri con le vittime di Rigopiano in questo periodo di campagna elettorale.