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Roberto Fico "Mandato positivo, via al dialogo PD e M5S"

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Il Presidente della Camera Roberto Fico sulle consultazioni: "Il mio mandato ha avuto esito positivo"

Dopo il secondo giro di consultazioni avvenute tra il Presidente della Camera dei deputati Roberto Fico e il capogruppo del Pd Maurizio Martina e Luigi Di Maio del Movimento 5 Stelle, si è appurata l’esistenza tangibile di un dialogo tra gli schieramenti. Secondo quanto ha riferito Fico al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, la notizia che giunge dal Quirinale è quella di un governo con a capo una maggioranza formata dal centrosinistra e i pentastellati.

Governo Pd-M5s

Al termine del colloquio con il Presidente della Camera dei Deputati, Luigi Di Maio era intervenuto indicando al circolo mediatico la volontà di proseguire con un’intesa di governo tale da poter garantire il celebre contratto politico merkeliano nell’interesse degli elettori. “Non so come andrà a finire” ha esclamato il leader grillino che poi ha esternato la sua convinzione in merito a un possibile esito positivo nel caso in cui si dovesse tornare al voto.

Nota importante della conferenza è quella che si riferisce a Silvio Berlusconi e al mancato accordo con Matteo Salvini: sul primo l’accento è posto sulle proprietà degli organi d’informazione (e la conseguente idea politica che sottolinea il divieto d’utilizzo dei mezzi di comunicazione a scopo elettorale) sul leader leghista invece, si carpisce il riferimento alla volontà (non utile alla formazione della maggioranza di governo) della Lega di rispettare l’unità della coalizione di centrodestra.

Si attendono le ulteriori nomine del PD per i vertici del gruppo previsti per la prima settimana di maggio 2018. Attesa anche la risposta della Lega e del centrodestra: entrambi i partiti sono impegnati nelle regionali in Friuli Venezia Giulia (dopo la vittoria in Molise). Dopo le ferree dichiarazioni di Salvini a proposito della formazione del governo e a fronte della percentuale riscossa nelle elezioni del 4 marzo dalla coalizione di centrodestra, il mancato accordo con i grillini (previsto nel primo turno di consultazioni) risuona nelle orecchie della destra come il fischio di un treno ormai partito dalla banchina dell’esecutivo.