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Rocchetta fa causa ad Insinna: 'Paghi 2 milioni di euro'

Rocchetta

Grave rimborso per Insinna, dopo la sua sceneggiata dietro le quinte, la Rocchetta non perdona

Insinna dovrà pagare caro. La Cogedi international, che distribuisce il marchio Rocchetta di cui Insinna è stato per lungo tempo testimonial, ha infatti deciso di chiedere un risarcimento per danni di immagine. E la cifra, riferisce, come riferiscono le testate giornalistiche, tra cui il Messaggero, sarebbe da capogiro: 2 milioni e 189 mila euro. Inoltre dovrebbe esserci la restituzione dei 275mila euro percepiti ogni anno dallo showman per gli spot pubblicitari.

Un risarcimento danni ingente per Flavio Insinna

Dopo le proteste dei consumatori su Facebook, sarà molto salato il conto che gli avvocati della Cogedi attraverso un arbitrato, faranno pagare a Flavio Insinna. Tra i danni sono annoverati anche i comportamenti «contrari alla pubblica morale» che il conduttore avrebbe assunto.

Lo sfogo durante un fuorionda, che è stato in seguito rubato e trasmesso dal concorrente Mediaset Striscia la Notizia avrebbe compromesso inevitabilmente il messaggio pubblicitario dell’acqua Brio Blu Rocchetta. Insinna ora dovrà rispondere dei danni causati.

Rocchetta chiede i danni a Insinna: “Paghi 2 milioni di euro”

La società Rocchetta fa causa a Flavio Insinna: “Ci deve 2 milioni e 189mila euro per danno di immagine e le proteste dei consumatori“. Il presentatore ha pronunciato qualche parola di troppo.
Quel “nana di m…”, insieme a bestemmie e insulti ai fan, ora costerà molto caro all’ex conduttore di Affari Tuoi.

Un fuorionda choc che fece finire nella bufera. La Cogedi international, che distribuisce il marchio Rocchetta di cui Insinna era testimonial, ha chiesto un risarcimento allo showman per le proteste dei consumatori su Facebook. Si è aggiunto il calo del fatturato e i danni di immagine. Un totale di ben due milioni e 189mila euro. A tale somma si aggiunge alla restituzione del cachet di 275 mila euro l’anno che percepiva per gli spot.

A maggio la rescissione del contratto

A maggio la società aveva già chiesto la rescissione del contratto. Insinna si è rifiutato, lasciando agli avvocati Alfredo Morrone e Chiara Izis due scelte. Portare avanti una causa civile o procedere all’arbitrato. Si è scelto l’arbitrato, per la velocità dei tempi. Ora toccherà al conduttore la scelta di un proprio arbitro per evitare che la questione finisca in tribunale.

Insinna inghiotterà amaro, speciamente dopo le rivelazioni di Striscia la notizia che gli hanno praticamente distrutto la futura carriera e rovinato la vita. Nelle immagini, che sono state registrare registrate dietro le quinte si sente e si vede il conduttore che minaccia.

Non solo Insinna insulta pesantemente e tratta male alcuni concorrenti presenti al quiz dei pacchi e anche alcune persone tra il pubblico. Sono volate parole come «nana di m…» verso una signora sarda.

Parole che non solo facevano vedere il nervosismo ed il modo insano di comportarsi del presentatore. Egli non si mostrava sereno e responsabile ma che, sempre secondo Striscia, dimostrava come si cercasse di «giocare» con i pacchi per rendere il programma più avvincente, cosa da sempre sostenuta da Antonio Ricci.

Dopo anni di guerra tra le due trasmissioni di Insinna e Ricci si è scatenata la vendetta. Il conduttore ora ha trovato spazio solo come inviato nel programma Cartabianca della Berlinguer su Raitre.

Come finirà la penosa diatriba, che ci ha mostrato Insinna, come non l’abbiamo mai visto?