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Roma, Gianluca Ciardelli assolto per infermità mentale: uccise la moglie nel 2021

Gianluca Ciardelli assolto

Gianluca Ciardelli dovrà restare 15 anni nella Rems di Ceccano

Gianluca Ciardelli, il giornalista che nel 2021 uccise la moglie Lorella Tomei, è stato assolto dalla Corte d’Assise di Roma perché incapace di intendere e di volere.

Le parole del figlio di Ciardelli

Simone Ciardelli, figlio del giornalista, non ha più rapporti con il padre. Commenta la sua assoluzione con queste parole: “Dopo le perizie me l’aspettavo. Quello che penso è che lo Stato e la giustizia italiana, così com’è adesso, non tutela le famiglie che hanno in casa persone con queste patologie. Quindici anni in una Rems non è una sentenza che tutela le famiglie né la collettività. Mio padre aveva avuto diverse crisi: penso che se lo Stato fosse più presente… forse non tutti i delitti, ma alcuni delitti si potrebbero evitare.”

L’infermità mentale

Quando i consulenti tecnici chiesero a Ciardelli perché avesse ucciso la moglie, lui rispose: “I massoni mi orientano e mi hanno fatto fare questo.”

In merito al movente disse invece: “C’era un demone che usciva dalla testa di mia moglie.” E poi: “Non continuate a chiedermi dell’omicidio, non ricordo niente, sono stato posseduto.”

I consulenti riferiscono che il giornalista soffre da 40 anni di problemi psichiatrici seri. Intorno all’una della notte dell’omicidio chiamò il figlio Simone dicendogli: “Mamma non si sveglia, le hanno fatto qualcosa.” Ciardelli parlava della moglie come se stesse dormendo.

All’arrivo della polizia era in uno stato di totale delirio e si era messo a leggere accanto al cadavere della moglie.