Daniele Orlandi I primi sintomi sono associabili alla poliomelite ma le conseguenze sono molto più gravi. Sta suscitando non poca preoccupazione il misterioso virus che provoca la rapida paralisi degli arti dei bambini: ben cinque sono i casi registrati fino ad oggi, con i medici esterrefatti e, allo stesso tempo, impegnati nel tentativo di comprendere quale sia il virus responsabile di tali gravi conseguenze. Ad essere colpiti, almeno ad oggi, sono solo i bambini di età inferiore ai 6 anni che hanno iniziato ad accusare debolezza fisica e difficoltà respiratorie. Portati in ospedale per i controlli del caso però, i loro arti, braccia e gambe, hanno cominciato a subire la paralisi.
Virus misterioso, cinque casi accertati
Come riportato dal The Sun, al momento il problema riguarda i soli Stati Uniti anche se i cinque casi non sarebbero circoscritti ad una sola città ma riguarderebbero località differenti. Il lavoro dei medici è condotto allo scopo di individuare al più presto un legame tra i diversi casi e capire se siano stati tutti provocati dal medesimo virus. Sulla vicenda è intervenuta anche la dottoressa Scott Lindquist, epidemiologa di malattie infettive del Dipartimento della Sanità di Washington, secondo la quale al momento non vi sono prove, ha dichiarato, “che indichino una singola fonte di malattia tra questi casi”.
Il virus della paralisi, prime ipotesi
L’ipotesi maggiormente accreditata, al momento, è legata alla possibilità che i bambini possano aver contratto una rara condizione nota come “mielite flaccida acuta” e che colpisce il sistema nervoso. Il timore, inoltre, è che nuovi casi possano presentarsi: se il virus è quello che provoca questa particolare forma di mielite, non va assolutamente sottovalutato. Ad essere attaccato è infatti il midollo spinale con conseguente debolezza delle gambe e degli arti superiori, fino alla scomparsa dei riflessi muscolari. Il problema è che sono diversi i germi ed i virus collegati all’Afm e tra questi figurano anche i microorganismi che provocano mal di gola, infezioni respiratorie e raffreddore. I medici dovranno, dunque, al più presto, stabilire di quale virus si tratti.
