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Francia, la Ansm ritira protesi al seno per il rischio di tumore

Francia, la Ansm ritira protesi al seno per il rischio di tumore

L'Ansm francese ha deciso di ritirare un particolare tipo di protesi del seno per evitare l'insorgere di una rara forma di linfoma.

Rischio di una rara forma tumorale. L’Agenzia nazionale per la sicurezza dei medicinali e dei dispositivi sanitari francese ha deciso di ritirare un particolare tipo di protesi mammarie. Queste ultime sarebbero ricoperte da uno strato di poliuritene e – secondo gli analisti – potrebbero favorire l’insorgere di una rara forma di tumore. Secondo quanto riferito da Tgcom24, gli addetti ai lavori avrebbero vietato la diffusione delle protesi, senza però chiedere l’espianto preventivo per le donne che hanno questa protesi. In Italia, la Ministra Giulia Grillo ha chiesto un parere urgente da parte del Consiglio superiore della sanità.

Rischio di un tumore

L’Ansm ha infine bloccatola diffusione delle protesi al seno. Secondo l’Agenzia francese, questo particolare tipo di impianto protesico favorirebbe l’insorgere di una grave forma di tumore al seno, conosciuta come linfoma anaplastico a grandi cellule. Con un provvedimento in vigore dal 5 Aprile 2019, l’Ansm ha imposto che la protesi sia ritirata dal mercato e che non sia più distribuita. Secondo i dati forniti dalla stessa agenzia, il numero di donne a cui è stata impiantata la protesi era pari a 400 mila nel solo 2017. Tuttavia, le prime avvisaglie della diffusione del linfoma anaplastico risalgono al 2011. Proprio in quell’anno, gli addetti ai lavori hanno registrato circa 59 casi.

Contromisure in Italia

La vicenda francese ha inevitabilmente messo in allarme anche l’Italia. Il Ministero della Sanità si è subito attivato per chiedere un parere al Consiglio superiore della sanità sui rischi comportati da questa protesi. Il dubbio deriva dal fatto che, seppure l’Ansm abbia effettivamente chiesto l’immediato ritiro delle protesi dal mercato, in realtà l’agenzia francese non ha chiesto un espianto preventivo per le donne che hanno già la protesi, confondendo di fatto i corrispettivi colleghi degli altri Paesi in merito alla gravità della situazione e urgenza di intervento. Per questo motivo, la Ministra Giulia Grillo ha inviato una lettera al Consiglio superiore della sanità per fare il punto sulla situazione, in particolare in merito allo studio di formule di intervento efficaci per arginare il problema. A confondere ulteriormente le carte è lo stesso comunicato dell’Agenzia Francese. In quest’ultimo, gli addetti ai lavori specificano che si consiglia di evitare un espianto preventivo a causa della rarità dell’insorgere del linfoma.