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Salvatore Caiata: candidato M5S, indagato per riciclaggio

Salvatore Caiata

Il presidente del Potenza Calcio è anche titolare di diversi locali molto frequentati da turisti nel capoluogo toscano.

Continua a non essere un momento felice per il Movimento 5 stelle che, dopo aver provato a respingere le accuse derivanti dal caso ‘Rimborsopoli’, ora dovrà gestire una nuova grana: quella relativa ad un suo candidato accusa di riciclaggio. La persona in questione, sarebbe Salvatore Caiata, presidente del Potenza Calcio, imprenditore e candidato grillino alle prossime elezioni politiche, che è indagato dalla procura di Siena nell’ambito di una inchiesta per riciclaggio di denaro.

Salvatore Caiata accusato di riciclaggio

Secondo quanto viene riportato dal quotidiano ‘La Stampa’, oltre a Salvatore Caiata, sarebbe indagato anche Igor Bidilo, imprenditore kazako con interessi nel settore del petrolio e gas in vari paesi dell’Est Europa. L’inchiesta portata avanti dalla procura di Siena, riguarderebbe in particolar modo i flussi di denaro utilizzati per l’acquisto di varie attività commerciali ed immobili a Siena e in altre città italiane.

L’attuale presidente del Potenza Calcio, viene visto da Luigi Di Maio, candidato premier per il M5s, come una delle “eccellenze” dei grillini. Il 47 enne imprenditore italiano, è arrivato a Siena come studente e con il passar degli anni è diventato proprietario di vari locali e ristoranti, tre dei quali nella sola Piazza del Campo. Tra i locali di Salvatore Caiata lo storico locale di Piazza del Campo, la Birreria, che è già stato citato nell’inchiesta su Monte dei Paschi. Le indagini portate avanti dagli inquirenti, hanno coinvolto anche dei bar Nannini della città.

Dal canto suo Caiata, nominato “Lucano dell’anno” nel 2017 per gli ottimi risultati ottenuti alla guida Potenza Calcio come presidente, aveva provato a più riprese in passato ad acquistare unaa squadre di calcio anche in Toscana. Difatti, era andato vicino all’acquisizione delle quote di maggioranza del Siena dopo le travagliate vicende della società bianconera seguite al tracollo di Mps.

Un anno e mezzo fa, il presidente del Potenza Calcio, in un’intervista a ‘La Nazione’ confermò la sua idea di lasciare Siena, perché deluso dalla città toscana. Infatti, poco dopo in alcune sue attività è subentrato il gruppo ‘La Cascina’, grossa coop romana che è finita nell’inchiesta di Mafia Capitale. Tra Caiata e la coop romana, ha fatto da tramite Cataldo Staffieri, manager de ‘La Cascina’ e socio, di alcune società che si occupavano dell’acquisto di attività commerciali.

Secondo quanto emerge dalle indagini portate avanti dalla procura di Siena, un altro imprenditore importante è il kazako Igor Bidilo, che ha comprato da Caiata un complesso immobiliare alle porte di Siena. Infatti, a lui fa capo il 51% della Sielna srl, proprietaria tra l’altro di alcuni dei bar Nannini, storica pasticceria e industria dolciaria senese. Il 49% della Sielna è invece in mano a Constantin Maxim, cittadino romeno che risulta anche socio e amministratore di una serie di scatole societarie collegate ad alcune attività nel settore della ristorazione, della consulenze e delle pulizie.

Caiata e le ambizioni politiche del M5s

Con questo nuovo scandalo, il M5s dovrà dimostrare ancora una volta le proprie capacità comunicative, prendendo magari le distanze da uno, secondo Di Maio, dei migliori candidati che i grillini potessero avere per competenza e serietà.

Anche se il Movimento e Caiata dovessero decidere di proseguire insieme, l’ex coordinatore provinciale senese di Forza Italia e candidato per il M5s nel collegio uninominale della Camera di Potenza, avrebbe di fronte a sé un’ardua sfida. Con i risvolti dell’indagine della procura di Siena, non sarà semplice riuscire a battere, Nicola Benedetto e Guido Viceconte, due esponenti politici che hanno tanto lavorato in Basilicata che se sono pronti a soffiare a Caiata i voti necessari per conquistare un posto alla Camera.