Reperti storici
Sembra incredibile, ma anche qui in Italia ci sono paesaggi che ricordano il West. Come quello di San Salvatore di Sinis, frazione di Cabras in provincia di Oristano – Costa centro-occidentale della Sardegna – . E’ un borgo medievale (quasi) abbandonato – nel 2001 c’erano solo 6 abitanti – il cui nome deriva da una chiesa situata nel suo centro. Nei sotterranei dell’edificio si trova un antico santuario pagano di origine nuragica, dedicato al culto delle acque e ricostruito nel VI secolo. Sul suo ipogeo è stato successivamente creato un tempio romano e su una sua parete si trova un’invocazione ad Allah, probabilmente “ricordo” di qualche invasione saracena (islamica) medievale. Vi sono anche numerosi graffiti romani e lettere dell’alfabeto greco.
La festa nel villaggio simil-western
In questo luogo si trovano piccole abitazioni rurali – dette cumbessias – risalenti circa alla fine del XVII secolo e utilizzate dai pochi residenti di Cabras in particolar modo durante le novene. Caratteristica è la festa del santo patrono, San Salvatore appunto, che si celebra tra il Sabato e la prima Domenica di settembre, unici giorni in cui la zona viene abitata e si anima. Sabato mattina comincia la cosiddetta Corsa degli Scalzi, una processione che sembra risalga al XVI secolo, durante il periodo della dominazione spagnola e della frequenti invasioni saracene, quando la popolazione dovette portare in salvo, di corsa e scalza, una piccola statua del santo da Cabras alla Chiesa di San Salvatore di Sinis e poi riportarla indietro – la Domenica sera -.
Come dicevamo, però, questo villaggio semideserto ricorda anche una storia molto più lontana nello spazio ma molto più recente, quella del West, tanto che tra gli Anni Sessanta e Settanta fu scelto come location per alcuni “spaghetti western”, perché ricorda in particolare certi villaggi messicani.
[Gallery]