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Rinviato al 4 giugno lo sciopero del trasporto aereo annunciato per venerdì 19 maggio

Sciopero aerei rinviato al 4 giugno 2023

A causa del maltempo in Emilia-Romagna, lo sciopero degli aerei del 19 maggio è stato rinviato al 4 giugno 2023. Salvini ringrazia i sindacati.

Lo sciopero degli aerei che era stato annunciato per la giornata di venerdì 19 maggio è stato rinviato al prossimo 4 giugno 2023. La mobilitazione è stata posticipata per via del maltempo in Emilia-Romagna che sta causando grossi problemi alla circolazione a causa di strade e linee ferroviarie interrotte.

Rinviato al 4 giugno lo sciopero degli aerei annunciato per venerdì 19 maggio

Era stato proclamato per venerdì 19 maggio lo sciopero nazionale del trasporto aereo. La mobilitazione, che avrebbe avuto una durante di 24 ore e che vedeva la partecipazione delle maggiori sigle sindacali, Ubs e Confederazione Cub, è stato sospeso e rinviato al prossimo 4 giugno. La decisione è stata presa in considerazione della drammatica situazione presente in Emilia-Romagna, flagellata dal maltempo.

La notizia è stata comunicata dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini durante il question time al Senato che si è tenuto giovedì 18 maggio. “Ci tengo a ringraziare le rappresentanze sindacali e tutti i lavoratori per la sensibilità dimostrata in questo frangente difficile di emergenza”, ha dichiarato il vicepremier.

I motivi della mobilitazione

Prima del rinvio dello sciopero, Ita Airways aveva comunicato la cancellazione di 113 voli nazionali. “Ita Airways ha attivato un piano straordinario per limitare i disagi dei passeggeri, riprenotando sui primi voli disponibili il maggior numero possibile di viaggiatori coinvolti nelle cancellazioni: il 68% riuscirà a volare nella stessa giornata dello sciopero”, aveva scritto la compagnia sul suo sito ufficiale.

Oltre allo sciopero del trasporto aereo, anche la mobilitazione nazionale di 4 ore dell’handling aeroportuale che era stato proclamato sempre per il 19 maggio è stato differito al 4 giugno. A stabilirlo sono state le sigle sindacali Filt Cgil, Fit Cisl, Ugl e Uiltrasporti.

Nonostante lo spostamento della data, i malumori che hanno determinato l’organizzazione della protesta sindacale nel comparto aereo e aeroportuale restano estremamente forti. In merito all’iniziativa, infatti, Cub ha denunciato lo “sfruttamento, i salari da fame, la precarietà e i licenziamenti” che dominano il settore.