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Scontro tra Lega e Pd su carceri e madri detenute, i dem ritirano il disegno di legge. Salvini: “Vergognatevi”

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Scontro aperto tra Lega e Pd: le due forze politiche sono ai ferri corti sul disegno di legge che riguarda carceri e madri detenute.

Lega e Pd sono sempre più in rotta di collisione: ad animare lo scontro tra i due partiti è il tema delle carceri e delle madri detenute. Il Carroccio, infatti, si è duramente scagliato contro i colleghi dem dopo la decisione della forza politica di opposizione di ritirare le firme al disegno di legge, facendolo decadere.

Scontro tra Lega e Pd su carceri e madri detenute, i dem ritirano il disegno di legge

Il clima è sempre più teso tra Lega e Partito Democrati: le due forze politiche si stanno scontrando senza esclusione di colpi sul disegno di legge sulle detenute madri. La misura, presentata in quota opposizione a prima firma dalla deputata del Pd Debora Serracchiani al fine di evitare che i bambini trascorrano i primi anni di vita in carcere con la mamma, è decaduta nel momento in cui i dem hanno deciso di ritirare le firme al proprio testo. Questo, infatti, è stato “modificato con norme che di fatto peggiorano le cose, consentendo alle donne incinte o con figli di meno di un anno di età di andare in carcere”, ha spiegato Alessandro Zan.

La Lega, tuttavia, non è intenzionata a rinunciare al provvedimento. In quest’ottica, il capogruppo della Lega in commissione Giustizia, Jacopo Morrone, ha dichiarato che la maggioranza ha deciso di ripresentare il provvedimento dopo il ritiro delle firme da parte dei dem. “La proposta di legge sulle detenute madri la ripresentiamo noi visto che il Pd ritirando le firme dal provvedimento l’ha fatta decadere”, ha tuonato Morrone. L’esponente del Carroccio ha anche ribadito la volontà di “ripresentare il testo che contiene le proposte di modifica che erano state approvate e che prevedono che non ci siano più scuse per le donne incinte”. E ha aggiunto: “Anche loro, se tornano a delinquere, finiranno in carcere”.

Le parole di Morrone sono state commentate dalla capogruppo del Pd alla Camera. “L’accanimento della maggioranza contro i bambini è una certezza”, ha affermato in aula la Serracchiani.

Salvini: “Vergognatevi”. Il provvedimento è stato ridepositato alla Camera

A fomentare la polemica anche a mezzo social ci ha pensato il vicepremier e ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Matteo Salvini, che ha condiviso un post su Twitter. Nel messaggio, Salvini punta il dito contro il Pd accusando i dem di “liberare le borseggiatrici rom che usano bimbi e gravidanza per evitare il carcere e continuare a delinquere”. Dopo aver tuonato un sonoro “Vergognatevi!” ai colleghi dell’opposizione, il tweet del leader del Carroccio prosegue nel seguente modo: “La Lega aveva fatto passare la norma in Commissione Giustizia e ripresenterà subito il testo: è una questione di salute, giustizia e buonsenso”.

E, mentre il dibattito infuria tanto negli ambienti della politica italiana quanto sui social, il Carroccio ha tenuto fede alla parola data. Il disegno di legge, infatti, è stato nuovamente depositato a Montecitorio nel pomeriggio di giovedì 23 marzo. Primo firmatario del testo è – appunto – il leghista e capogruppo in Commissione Giustizia della Camera Jacopo Morrone. Nel testo ripresentato e modificato, è previsto che non ci sia nessun differimento della pena automatico per le donne incinte così come prevede l’articolo 146 del Codice Penale.