Gli amanti della tradizione napoletana sanno benissimo che nella settimana di Pasqua, in particolare nel giorno di Giovedì Santo, è buona usanza concedersi una buona zuppa di cozze. L’evento aumenta inevitbalimente la domanda del prodotto che infatti nei giorni precedenti è presente in grande quantità su molti banchi del pesce della città. A ledere questo clima festivo è arrivata però la notizia del sequestro di ben 200 chili di cozze a Napoli messo in atto dai carabinieri ad Arzano, su via Atellana. Nello specifico l’esercente, un 61enne orginario del quartiere Scampia a Nord di Napoli, non rispettava le prescrizioni igienico-sanitarie previste dalla legge.
Sequestrati 200 chili di cozze a Napoli
Dai controlli effettuati dalle forze dell’ordine è emerso inoltre che l’uomo non possedeva nessuna licenza di vendita e che le cozze presentavano un pessimo stato di conservazione. Come se non bastasse, i mitili erano esposti senza alcuna protezione agli eventi atmosferici, come invece richiede espressamente la legge. Tutti questi fattori rendevano il prodotto potenzialmente pericoloso per i consumatori e per questo è stato si è deciso per il sequestro dei 200 chili di cozze.
La situazione dell’esercente si è poi ulteriolmente aggravata nel momento che i carabinieri hanno approfondito le proprie indagini. Anzitutto era fuori dal proprio comune di residenza – che è Napoli e non Arzano – senza uno dei giustificati motivi previsti dalle norme di contenimento del virus. Malgrado stesse lavorando, infatti, l’assenza di licenza e dei necessari permessi rendeva vana la sua giustificazione. Il 61enne è risultato inoltre percettore del Reddito di cittadanza e per questo è scattata la segnalazione all’Istituto Nazionale Previdenza Sociale che dovrà ora effettuare dei controlli sui requisti del beneficiario. Quanto alle cozze sequestrate, queste verrano ora smaltita da un’apposita ditta specializzata.