La famiglia Sgarbi torna sotto i riflettori, ma questa volta non per arte o cultura. Dopo alcune dichiarazioni della figlia Evelina nei confronti del padre, Vittorio Sgarbi ha scelto di replicare, difendendo il proprio ruolo e chiarendo la propria posizione. Anche l’altra figlia Alba è intervenuta, prendendo le difese del padre e rassicurando tutti sul suo stato di salute: “Papà sta bene”.
La richiesta di Evelina: un amministratore di sostegno per papà Vittorio
Evelina Sgarbi, figlia del critico d’arte e sindaco di Arpino Vittorio Sgarbi, ha presentato un’istanza al Tribunale civile di Roma per la nomina di un amministratore di sostegno per il padre. Secondo Evelina, il padre non sarebbe più in grado di seguire i propri interessi, a causa di una lunga malattia che lo ha costretto a un ricovero ospedaliero.
La richiesta è stata notificata ai familiari, tra cui la sorella Alba, la compagna Sabrina Colle e altri parenti stretti. Alba Sgarbi ha reagito con fermezza, definendo le accuse della sorella “completamente fuori misura”.
Sgarbi replica alla figlia Evelina: “Sabrina ed io ci sposiamo”.
Vittorio Sgarbi ha espresso il suo disappunto riguardo alla richiesta della figlia Evelina, dichiarando di sentirsi “molto amareggiato” e “offeso” per l’iniziativa. Al Corriere, ha ribadito di stare meglio e di opporsi fermamente alla nomina di un amministratore di sostegno, ritenendo di essere in grado di gestire i propri interessi.
“La mia medicina è stata soprattutto Sabrina che con la sua dolcezza mi ha fatto quasi uscire dal tunnel. Anzi volete sapere una cosa? Sabrina ed io ci sposiamo“.
Il critico d’arte ha dichiarato che, quando incontrerà la figlia in tribunale, le chiederà ironicamente se desidera un’altra borsa di “Dior” o qualche altro regalo. Ha ricordato di essersi molto arrabbiato con Evelina tre anni fa, quando rifiutò di partecipare al “Grande Fratello Vip”, rinunciando a un cachet di 100mila euro, che avrebbe potuto permetterle di acquistare la borsa senza doverla chiedere a lui. Pur precisando che si trattava di un accessorio da 2.800 euro, che comunque le regalò, Sgarbi ha aggiunto che la figlia è esosa e tende a preferire scorciatoie piuttosto che impegnarsi seriamente, sottolineando che anche la vicenda dell’amministratore di sostegno rientrerebbe in questo comportamento.
La questione legale tra Evelina e Vittorio Sgarbi è destinata a proseguire, con l’udienza fissata per il 28 ottobre presso il Tribunale civile di Roma. Sarà in quella sede che il giudice dovrà decidere se accogliere o meno la richiesta di nomina di un amministratore di sostegno, valutando le reali condizioni di salute del critico d’arte e la necessità di un intervento esterno nella gestione dei suoi interessi