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Sgravi: nessun licenziamento 6 mesi prima o dopo

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Per ottenere gli sgravi contributivi in caso di un'assunzione Sgravi: nessun licenziamento 6 mesi prima o dopo,La “fine del lavoro”,Riflessione

Per ottenere gli sgravi

“Rifiutate di accedere a una carriera solo perché vi assicura una pensione. La migliore pensione è il possesso di un cervello in piena attività che vi permetta di continuare a pensare ‘usque ad finem’, ‘fino alla fine’.”RITA LEVI-MONTALCINI”

Per ottenere gli sgravi contributivi in caso di un’assunzione di un giovane fino a 29 anni l’azienda non dovrà aver fatto licenziamenti nei 6 mesi precedenti l’assunzione. E’ questo – secondo quanto spiegano tecnici vicini al dossier sulle agevolazioni per il lavoro – l’ipotesi allo studio del Governo per evitare che le nuove assunzioni siano in sostituzione di lavoratori già in forza all’azienda. L’azienda non potrà licenziare nemmeno nei 6 mesi seguenti l’assunzione pena la perdita dell’incentivo. Lavoro,Si sta valutando se limitare il divieto di licenziamento per sei mesi più sei pena la perdita di incentivo a lavoratori con la stessa mansione di quello assunto con gli sgravi o prevederlo per la totalità del personale dell’azienda che accede al beneficio. E’ comunque probabile che i paletti per ottenere gli sgravi per i giovani (si ipotizza il 50% dei contributi previdenziali fino a un tetto di 3.250 euro per due o tre anni) siano inferiori a quelli del governo Letta sull’occupazione aggiuntiva.
Bonus assunzioni 2017: le agevolazioni per i datori di lavoro
Bonus assunzioni confermati anche nel 2017. I datori di lavoro potranno beneficiare di importanti agevolazioni per l’assunzione di nuovo personale anche per il prossimo anno. L’ultima novità è l’introduzione del Bonus assunzioni Sud, introdotto con la Legge di Bilancio 2017, con il quale è previsto lo sgravio contributivo per i datori di lavoro che assumeranno giovani tra i 15 e i 24 anni e over 25 disoccupati da almeno 6 mesi.

Come abbiamo già affermato in precedenza, non si tratta della sola agevolazione per le assunzioni prevista nel 2017. Sono molti i bonus assunzioni confermati rivolti ai datori di lavoro del settore privato ma, per la fruizione dei benefici è richiesto il rispetto di determinati requisiti.

Sulla base di quanto previsto dall’articolo 31 del Decreto Legislativo 150/2013 gli incentivi per l’assunzione non spettano in caso di:

assunzione per attuazione di obbligo preesistente stabilito da norme di legge o contrattazione collettiva;
assunzioni da parte di datori di lavoro che hanno in atto sospensioni dal lavoro per crisi o riorganizzazione aziendale;
assunzioni di lavoratori licenziati dallo stesso datore di lavoro nei 6 mesi precedenti.

Si ricorda che per richiedere i bonus assunzioni 2017 è necessario inoltrare la documentazione richiesta dall’Inps esclusivamente in modalità telematica e nei tempi stabiliti, pena la decadenza dalla possibilità di fruire delle agevolazioni previste.

La “fine del lavoro”: Riflessione

“Lo Stato dà un posto. L’impresa privata dà un lavoro.”

INDRO MONTANELLI

lavoro

Qualche anno fa Jeremy Rifkin Nella parte iniziale del libro l’autore espone la sua tesi: prima delle rivoluzioni industriali, più del 90% della popolazione americana si occupava di agricoltura.
Nella prima rivoluzione industriale grandi masse di lavoratori lasciano l’agricoltura per andare ad operare nelle fabbriche. Attualmente solo il 3% della popolazione si occupa di agricoltura, ma grazie alle macchine agricole, la domanda è ampiamente soddisfatta dalla copiosa produzione.
Nella seconda rivoluzione industriale, le macchine e l’automazione prendono il posto dell’uomo nell’industria manufatturiera, e le masse di lavoratori lasciano le fabbriche per spostarsi nel terziario ed adottare il computer come strumento di lavoro.
La tesi appena esposta, viene sviluppata nel libro con numerosi esempi ed approfondimenti che spaziano in tutti i settori merceologici. Viene fornita una valutazione degli impatti sociali ed economici delle rivoluzioni industriali passate e di quella in corso e viene affrontata la tematica della instabilità dei posti di lavoro odierni e la conseguente insicurezza dei lavoratori.

Di grande efficacia è la sezione del libro che illustra la attuale necessità nel mondo della produzione, di un minor numero di lavoratori, ma con elevata specializzazione. Per illustrare questo concetto, l’autore ripercorre il passaggio dalla catena di montaggio della Ford dei primi decenni del XX secolo, alla lean production (produzione leggera e flessibile) della Toyota degli anni settanta.
Nella catena di montaggio, ogni operaio si occupava di un ruolo ripetitivo, ed a bassa specializzazione. La catena produceva un solo modello di autoveicolo, ed il passaggio ad un nuovo modello richiedeva un ingente investimento sulla catena di montaggio. Data la complessità della catena di montaggio, i guasti dei singoli stadi di lavorazione erano frequenti ed avevano importanti ripercussioni sul numero di autoveicoli prodotti per unità di tempo.
Nella lean production le autovetture sono costruite da sofisticati robot guidati da un numero limitato di tecnici con elevata specializzazione. Il passaggio ad un nuovo modello di autoveicolo richiedeva una più semplice riprogrammazione delle macchine. Il controllo sulla qualità era ed è più accurato ed i guasti nella produzione sono meno frequenti e con minori rallentamenti nel numero di autovetture prodotte.
La richiesta di lavoratori specializzati pone anche il problema di avere pochi lavoratori sovraccarichi di lavoro, e molti altri disoccupati o sottoccupati.