Un uomo, Paolo Silletti, si uccise il 10 aprile 2024 in Puglia dopo anni di minacce e maltrattamenti da parte della moglie Morsy Noura Said Saad Mohamed, una vicenda drammatica che ha segnato profondamente anche la loro figlia e solleva interrogativi sulle conseguenze delle violenze domestiche. Oggi, mercoledì 3 dicembre, il gup del Tribunale di Bari ha emesso la sentenza.
Si uccise dopo le minacce della moglie: il dramma nell’aprile 2024 in Puglia
Secondo le indagini, la coppia si era conosciuta a Sharm el Sheikh e sposata nel 2019 al Cairo, trasferendosi successivamente in Puglia. I maltrattamenti sarebbero iniziati nel 2021, dopo la nascita della figlia, e secondo l’accusa la donna avrebbe ripetutamente minacciato il marito di sottrarre la bambina e impedirgli di vederla. Le richieste includevano soldi, un’abitazione più grande e il trasferimento a Bari, accompagnate da insulti via messaggio e frequenti assenze all’estero.
Questi comportamenti, scrive l’accusa, hanno determinato nel marito “uno stato di profonda prostrazione psichica e di terrore di non poter più vedere la figlia minore“, evidenziando l’impatto psicologico grave e continuativo della vicenda.
Si uccise dopo le minacce della moglie: la sentenza del tribunale di Bari contro Noura Morsy
Il Tribunale di Bari ha condannato a sette anni di reclusione una donna di 30 anni di origine egiziana, riconoscendola colpevole di maltrattamenti aggravati nei confronti del marito, un 34enne del Barese che si è tolto la vita il 10 aprile 2024.
La sentenza, emessa dal gup Vittorio Rinaldi al termine di un processo con rito abbreviato, ha escluso l’aggravante collegata alla morte dell’uomo, come richiesto anche dalla Procura, che aveva invocato una pena di quattro anni. Il giudice, tuttavia, ha riconosciuto l’aggravante dell’avere commesso i maltrattamenti in presenza di minori.
La donna dovrà inoltre risarcire i genitori della vittima, costituiti parte civile, con provvisionali di 30mila euro ciascuno e 40mila euro a favore della figlia minorenne. La difesa, guidata dall’avvocato Lorenzo Vendola, ha già annunciato l’intenzione di proporre appello.