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Silvio Berlusconi e Marta Fascina, cosa cambia per il patrimonio: l'eredità dopo le non-nozze

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Quale eredità per Marta Fascina dopo la morte di Silvio Berlusconi? Ecco cosa succede ora per il patrimonio dell'ex premier

Silvio Berlusconi è morto. L’ex premier aveva 86 anni e s’è spento all’Ospedale San Raffaele di Milano. A poche ore dalla scomparsa del leader di Forza Italia, si comincia già a parlare della maxi eredità e del suo patrimonio: considerate le non-nozze con l’ultima fidanzata, Marta Fascina, quale sarà il suo ruolo adesso?

Quale eredità per Marta Fascina dopo la morte di Silvio Berlusconi? Ecco cosa succede ora per il patrimonio dell’ex premier

Il Cavaliere e la 32enne Marta Fascina hanno celebrato in passato un’insolita cerimonia, delle nozze-non nozze per sottolineare il loro fidanzamento con tanto di scambio di promesse. Qualcuno ha parlato di farsa, eppure la celebrazione tra Berlusconi e Fascina sembrò un matrimonio in piena regola.

Senza un celebrante delegato dal sindaco, questa cerimonia resta solo una bella festa che non ha alcun effetto da un punto di vista legale e quindi ereditario“, hanno spiegato Teresa Devercelli e Antonella Izzo, avvocatesse matrimonialiste dello studio Bsva di Milano.

Giurarsi amore eterno davanti ad una manciata di ospiti non ha niente a che fare sull’eventuale spartizione del patrimonio. Devercelli e Izzo sono state molto chiare su questo: “È solo una festa e basta. Se la coppia ha registrato la convivenza, in caso di morte del proprietario, all’altro spetta al massimo la residenza nella casa comune per un periodo che va dai due ai cinque anni. La convivenza di per sé non garantisce alcun diritto successorio“. 

Marta Fascina non rientra ufficialmente nell’asse ereditario

Tali informazioni, con la scomparsa di Berlusconi, accendono le luci sugli scenari relativi al patrimonio del Cavaliere e ai diritti di Fascina sullo stesso. Infatti se il matrimonio fosse stato reale, la 32enne sarebbe entrata di diritto nell’asse ereditario con una quota di legittima pari a un quarto del patrimonio quantificato in oltre sei miliardi di euro.

I cinque figli del Cavaliere non dovranno spartire la legittima con nessun altro. A loro andranno i due terzi del patrimonio. Resta la ‘disponibile’ che è la quota che Berlusconi può decidere di lasciare a chi vuole nel suo testamento, anche alla stessa Fascina. Ma la parte che spetta di diritto ai discendenti diretti in questo modo è intoccabile” aggiungono le esperte.

Scongiurata anche l’eventualità di accordi pre-matrimoniali tra i due. In primis perché il matrimonio effettivo non c’è stato, e poi “in Italia questi patti non hanno alcun valore. Possono aver concluso un accordo di convivenza che regola i rapporti quotidiani, anche economici, ma non intacca l’asse ereditario“, chiariscono Devercelli e Izzo

Berlusconi però “Potrebbe averle fatto delle promesse, oppure aver già stabilito di donarle tutto quello che può senza intaccare la quota di legittima che i figli hanno ‘blindato’ opponendosi alle nozze. Gli eredi legittimi, infatti, non possono impedire i gesti di liberalità del padre finché questi è in vita. Potrebbero, se tali disposizioni ledessero la quota di legittima, impugnarli dopo l’apertura del testamento“, spiegano le avvocatesse.