> > Sondaggi politici: cosa pensano gli italiani del governo

Sondaggi politici: cosa pensano gli italiani del governo

Sondaggi elettorali: ecco cosa pensano gli italiani

Maggioranza favorevole alla chiusura dei porti, M5S in calo e Lega in crescita: ecco cosa dicono i sondaggi.

Dalla flat tax alla chiusura dei porti, dal reddito di cittadinanza alla fiducia nei confronti del premier Conti. Sono passate poche settimane dall’insediamento del nuovo governo, ma i ministri dell’esecutivo giallo-verde hanno già posto all’attenzione degli italiani tematiche di rilievo in ambito di politica interna ed estera, lavoro ed economia. Ecco, secondo i sondaggi, cosa ne pensano gli italiani.

La Aquarius e i migranti

Uno dei temi che ha maggiormente diviso l’opinione pubblica è quello dei migranti e della chiusura dei porti annunciata dal ministro dell’Interno Matteo Salvini. Secondo i sondaggi di Euromedia, condotti tra il 12 e il 13 giugno, il 66% degli intervistati ha dichiarato di essere d’accordo con le decisioni prese da Salvini. Cifre confermate dall’Istituto di Sondaggi Swg, secondo cui il 64% dei cittadini è favorevole alla chiusura dei porti. Naturalmente, i risultati cambiano se si analizzano separatamente gli elettori dei diversi partiti. Quasi la totalità della Lega (il 93%) è contenta della posizione presa dal ministro dei confronti dell’Aquarius e alla riduzione dei flussi migratori. Cifra simile all’86% di Forza Italia. Favore espresso anche dai militanti del M5S, con il 75% degli intervistati. Solo il 3% degli elettori del Pd, invece, si è dichiarato favorevole alla linea dura di Salvini.

Enzo Risso, direttore di Swg, ha sottolineato come negli ultimi anni ci sia stata una progressiva tendenza alla chiusura nei confronti dei migranti. “Nel 2013 la metà degli italiani era per una forma di apertura o accoglienza degli immigrati. Da lì in poi si va verso forme di chiusura più netta”.

Reddito e flat tax

Per quanto riguarda il reddito di cittadinanza, sembra che gli italiani siano ancora incerti sulla proposta economica avanzata dal Movimento. Secondo quanto riportato Euromedia, avrebbe l’approvazione del 41.2% degli intervistati, mentre il 42.6% si è detto contrario. Il restante 16.2% è ancora incerto.

La flat tax invece incontra il favore di quasi la metà degli elettori: il 43.3%. Il 19.9% è contrario e il 17% ha scelto di astenersi dal giudizio.

Lega vs M5S

Sulla carta, il governo Conte è frutto di un’alleanza paritaria tra Lega e M5S, simboleggiata da Luigi Di Maio e Matteo Salvini che affiancano il capo di governo come vicepremier. Di fatto, però, i sondaggi rivelano che queste prime settimane a Palazzo Chigi hanno favorito più il Carroccio del Movimento. L’impressione generale che Salvini sia un vero e proprio premier-ombra, autore di tutte le politiche di governo e più influente di Di Maio e dello stesso Conte sulla scena interna ed estera, sembra essere confermata dai dati.

Diverse sono state le agenzie statistiche che nei mesi di maggio e giugno si sono occupate di raccogliere informazioni sul consenso dei due partiti di maggioranza, ma anche delle forze di opposizione.

Il sondaggio di YouTrend per Agi, oggi il M5S otterrebbe il 30.3% dei consensi alle urne. Dato che segna un calo di 0.9 punti rispetto a due settimane fa, ma il divario cresce fino a 2.5 punti se si confrontano i dati con quelli raccolti il 4 marzo, data delle elezioni. Sull’altro piatto della bilancia, cresce il peso della Lega. Nelle ultime due settimane il partito di Salvini otterrebbe un +1.2% di voti, arrivando al 25.1%. La sua rapida ascesa fa il paio con il declino degli altri partiti di centro-destra, tra cui Forza Italia, che da partito leader della coalizione si assesta sull’11%.

Il Partito Democratico risulta ancora in forte difficoltà in questo panorama politico in mano alle forze populiste. Ma il partito di Matteo Renzi aumenta in queste settimane i propri consensi per la prima volta dal 4 marzo, anche se solo dell’1.1%.

Il governo Conte

Interessanti sono anche i sondaggi relativi alla figura del premier, Giuseppe Conte. Secondo quanto riportato dall’istituto Demopolis, due settimane fa solo il 3% degli italiani conosceva il professore. Oggi, la sua popolarità è cresciuta vertiginosamente (e comprensibilmente) fino all’81%.

Per quanto riguarda la fiducia nei confronti del primo ministro e delle sue capacità, quasi la metà degli italiani (il 46%) si è detta fiduciosa, mentre il 29% è scettico nei confronti di Conte. Certo, è difficile giudicare dopo solo poche settimane dall’insediamento: è quanto sostiene il 25% degli intervistati.

Il discorso programmatico di Conte al Senato, per ottenere la fiducia delle Camere, ha raccolto il consenso della maggior parte degli italiani. Il 68% ha apprezzato la promessa del premier di ascoltare le opinioni dei cittadini, percentuale simile a quella degli elettori che si è detta favorevole alla riduzione delle misure di austerità in campo economico.

Il 71% dei cittadini ha inoltre espresso il desiderio che il governo si occupi per prima cosa dell’introduzione del salario minimo orario. Altri temi ritenuti rilevanti, tra quelli toccati da Conte nel suo discorso, sono la lotta al “business dell’immigrazione”, l’innalzamento della pensione minima, il reddito di cittadinanza e la flat tax. La stragrande maggioranza degli italiani (il 90%) è contrario all’aumento dell’IVA e il 33% è favorevole all’abolizione della Legge Fornero.

Fiducia nel governo

L’Italia è famosa per la sua instabilità politica e per la breve durata dei suoi governi, con conseguente chiamata anticipata alle urne. Demopolis ha chiesto agli italiani quanto durerà, secondo loro, il governo giallo-verde. Un quarto degli intervistati crede che l’esecutivo reggerà per un’intera magistratura. Ma la maggioranza, ovvero il 40%, ritiene che durerà tra 1 e 3 anni. Grande sfiducia da parte del 9% dei cittadini, secondo i quali il governo cadrà entro un anno.

Il 25 maggio, l’istituto Demopolis aveva reso noto un ulteriore sondaggio relativo alle opinioni degli italiani su un possibile governo M5S-Lega. Il 61% aveva approvato, in linea generale, la formazione di un esecutivo misto tra i due partiti di maggioranza. Circa il 50% aveva affermato di essere d’accordo con quanto affermato dal contratto di governo.