> > Spagna, continuano le proteste contro l'accordo Sanchez-Puigdemont

Spagna, continuano le proteste contro l'accordo Sanchez-Puigdemont

null

Proteste e manifestazioni sono state organizzate in diverse città della Spagna come Barcellona, Madrid, Malaga e Valencia

A Madrid e in tutta la Spagna non si placano le proteste contro gli accordi per l’investitura di Pedro Sánchez. Venerdì e sabato diverse migliaia di persone si sono riunite davanti alla sede del PSOE.

Continuano le proteste contro l’accordo Sanchez-Puigdemont

Le manifestazioni di fronte alla sede nazionale del PSOE in via Ferraz a Madrid, sono giunte al nono giorno consecutivo. Oltre 1.700 persone si sono riunite per protestare contro l’amnistia e gli accordi con i gruppi pro-indipendenza. Rispetto alle precedenti, la protesta di sabato è stata meno affollata. La polizia ha caricato alcuni manifestanti e ci sono stati almeno nove arresti. Giovedì è stato il giorno con la maggiore affluenza, contando circa 8mila persone. Il coordinatore generale del Partito Popolare, Elias Bendodo, ha assicurato che mostreranno “fermezza e moderazione” durante le manifestazioni. Nel frattempo Sánchez, in un comizio davanti ai socialisti europei a Malaga, ha chiesto al PP di accettare “il risultato delle urne e la legittimità del governo di coalizione progressista“.

Giornata di proteste a Barcellona

A Barcellona circa 6mila persone hanno manifestato contro l’amnistia e l’accordo tra PSOE e Junts. La protesta è stata indetta dall’organizzazione Cataluña Suma e ha riunito i leader di PP, Ciudadanos e Vox. I manifestanti hanno riempito l’iconica Plaça Sant Jaume per esprimere il loro rifiuto alla legge, che permetterebbe a Pedro Sánchez di ottenere la maggioranza dei consensi nell’investitura. La manifestazione è iniziata alle 12.00 ed è durata solo trenta minuti, durante i quali si sono svolti vari interventi organizzati da Catalonia Suma. Il primo discorso è stato tenuto dal giornalista e scrittore Miquel Giménez, che ha definito la legge di amnistia “illegale” nonché un “atto scellerato“. Giménez ha infiammato un’atmosfera già calda, con striscioni che recitavano “Stop all’amnistia” e “Per l’uguaglianza di tutti gli spagnoli“. Il Partito Popolare ha anche indetto manifestazioni simultanee e decentrate nelle quattro province catalane e in altre città spagnole come Madrid, Malaga e Valencia.

L’investitura di Sanchez

Il segretario generale del PSOE e primo ministro ad interim, Pedro Sánchez, è intervenuto al Congresso del Partito Socialista Europeo in corso a Malaga, un giorno dopo aver ottenuto i 179 voti che gli permetteranno di essere rieletto. “La Spagna avrà altri quattro anni di governo progressista” ha dichiarato. La presidente del Congresso dei Deputati, Francina Armengol, presiederà oggi alla Camera bassa. La terza autorità del Paese non ha ancora annunciato la data dell’investitura, che dovrebbe comunque avvenire mercoledì e giovedì prossimi.