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Spinse un anziano da una scogliera: ora farà volontariato in un centro anziani

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Due ragazzi nel 2016 hanno spinto due anziani da una scogliera di Monopoli. Un 77enne è morto e il 17enne è stato condannato a fare volontariato in un centro per anziani. Tutto per uno "stupido scherzo"

Nella vita, di giovani ed anziani, non si può preventivare il futuro. Una bravata goliardica, realizzata da due giovani lo scorso maggio 2016, è diventata lo spunto per educare. Non che fosse risultato indispensabile arrivare a questo punto però, si spera che la lezione servi.

Da bullo a volontario per gli anziani

Che dire? E’ difficile trovare le parole per un’azione così inconcepibile. Se è stata uno scherzo, non c’è stato divertimento, ma morte. Veniamo al dunque, un anno fa e precisamente lo scorso marzo del 2016, due ragazzi hanno avuto il loro “momento di gloria”.

Si sono infatti sentiti “potenti” nello spingere da una scogliera di Monopoli due anziani, che magari stavano raccontandosi esperienze valorose o episodi di un passato che non torna. Uno dei due anziani perse la vita per questo gesto inconsulto e squilibrato.

Il ragazzo, uno solo peraltro, è stato incriminato e dovrà scontare una condanna. Il giovane 17enne, l’anziano 77enne. Quest’ultimo pensionato, magari si stava godendo il riposo meritato dopo il duro lavoro ed invece ha perso la vita.

Uno stupido scherzo

Questo è quanto hanno detto i due minorenni, dopo avere constatato che la morte dell’anziano è avvenuta sul colpo. Uno scherzo? Come fa un 17enne considerare tale un’azione che ha portato un altro essere umano a morire?

Che cosa egli ha voluto dimostrare? Forse di essere il più forte o il più simpatico. Con ciò che ha fatto, non solo ha messo in discussione l’educazione che i suoi genitori gli hanno impartita, ma la scarsezza della sua capacità cognitiva e decisionale.

Il 17enne che ha spinto dagli scogli Giuseppe Dibello è stato condannato a fare volontariato. Naturalmente in un centro per anziani. Dovrà frequentare un corso dove gli spiegheranno che cosa è legale o meno.

Egli andrà regolarmente a scuola e sarà assistito da uno psicologo. Si chiama “percorso rieducativo”. In questo caso durerà tre anni e sarà l’alternativa al carcere. Alla fine avrà scontato la sua “pena” e tornerà libero e, perchè no, magari laureato.

Cosa è accaduto su quella scogliera

Con il 17enne era presente un altro ragazzo, amico suo, di appena 15 anni. Durante il seguente interrogatorio entrambi hanno confessato. Per il maggiore dei due si è trattato solo di “uno stupido scherzo“.

Egli ha ammesso però di essere stato lui a spingere gli anziani. Il giochino era ammirato dal suo amico. Giuseppe Dibello, dopo avere sbattuto la testa sulle rocce, è morto annegato. L’altro anziano è sopravvissuto.

Gli investigatori hanno pensato a un tentativo di rapina, ma la pensione era ancora integra, nessuno l’aveva toccata. Tracce solo del cellulare, che il 17enne ha recuperato, visto che gli era caduto, in seguito alla bravata,

Il giovane 15enne, difeso dall’avvocato Giuseppe Carbonara, dovrà rispondere di omissione di soccorso e verrà processato con rito abbreviato il prossimo 29 gennaio 2018. Non ci sono parole per esprimere tutta l’amarezza e la rabbia che si prova in situazioni del genere.

Quattro famiglie rovinate per uno “stupido gioco”. C’è solo da sperare che “la pena” che il ragazzo dovrà affrontare serva. Gli auguriamo che nel frattempo rinsavisca e capisca che non si gioca o si scherza con la vita.