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Dopo Amazon, Meta, Microsof e Google, anche Spotify annuncia cospicui tagli al personale. “Sono stato troppo ambizioso”: queste alcune delle parole del messaggio del ceo Daniel Ek inviato ai dipendenti
Tagli al personale anche per Spotify
Dopo Amazon, Meta, Microsoft e Google – quest’ultimo soltanto pochi giorni fa ha comunicato il licenziamento di 12000 dipendenti – un altro gigante del Web annuncia un cospicuo piano di tagli al personale.
Spotify infatti – colosso svedese dello streaming musicale – ha annunciato che da lunedì 23 gennaio lascerà a casa 600 dei circa 9.800 dipendenti del gruppo – pari circa al 6% del totale dei degli impiegati nell’azienda – e procederà con un piano più ampio di riorganizzazione.
Il timore di una recessione imminente sembra aver guidato le scelte delle big tech di Wall Street, anche se c’è anche chi ipotizza anche un’altra causa, o meglio, una concausa legata allo sviluppo delle intelligenze artificiali.
La comunicatzione del ceo Daniel Ek
“Nel tentativo di generare più efficienza, controllo dei costi e accelerare i processi decisionali, ho deciso di ristrutturare la nostra organizzazione”, si legge in un messaggio del ceo Daniel Ek ai dipendenti. “Sono stato troppo ambizioso ad investire oltre la nostra crescita dei ricavi”, ha detto Ek. “Sarebbe stato insostenibile nel lungo termine in qualsiasi circostanza, ma in questo contesto sfidante chiudere il gap sarebbe ancora più difficile”.
Guadagna il titolo a Wall Street
Da quanto riporta ‘Milano Finanza’, “La notizia ha sostenuto il titolo a Wall Street che, dopo aver guadagnato più del 6% nel premarket, inaugura la settimana con un balzo del 2,9% a 100,76 dollari. Ma c’è un altro lato della medaglia: la stessa società stima di dover pagare tra i 35 e i 45 milioni di euro di liquidazione e altri costi legati al licenziamento di massa”.