> > Strage di Viareggio, Mauro Moretti non rinuncerà alla prescrizione

Strage di Viareggio, Mauro Moretti non rinuncerà alla prescrizione

Moretti "approfitta" della prescrizione per la strage di Viareggio

Dopo il pronunciamento della Cassazione sulla prescrizione per i fatti del 2009 nell'appello bis per la strage di Viareggio Moretti non vi rinuncerà

Per gli accertamenti penali sulla strage di Viareggio che il 29 giugno 2009 fece 32 vittime Mauro Moretti non rinuncerà alla prescrizione. L’ex Ad delle Ferrovie lo ha comunicato ufficialmente alla corte di appello bis dopo che durante il primo appello aveva invece rinunciato al passo procedurale che dichiarava il reato non più perseguibile. Il reato in questione è quello di omicidio colposo e la corte che sta decidendo in merito all’appello bis è quella di Firenze

È ufficiale: Mauro Moretti non rinuncerà alla prescrizione

Perché appello bis? Perché nel gennaio 2021 la Corte di Cassazione che si esprime solo su fatti procedurali e non di merito aveva decretato la prescrizione dei reati ascritti agli imputati ed aveva quindi rinviato tutto ad un nuovo processo d’appello, quello che appunto si sta celebrando nella città gigliata. Contestualmente i giudici con la stola di ermellino avevano anche stabilito che proprio Moretti doveva chiarire nel nuovo appello cosa intendesse fare: se affrontare il processo rinunciando alla prescrizione o se “approfittare” di quello spiraglio procedurale ed uscire di scena, attenzione, non da assolto né da condannato, ma da cittadino non processabile per questioni di tempo. 

Udienza aggiornata per tradurre gli atti, altrimenti sono nulli

Perché quel “cavillo”? Perché la prima volta Moretti aveva dichiarato di rinunciare prima che l’accusa cadesse in prescrizione e dopo la caduta dell’aggravante della violazione di norme sulla sicurezza sul lavoro, insomma, in un momento “confuso” a cui bisognava mettere suggello. E il processo? L’udienza è stata aggiornata perché le eccezioni di alcuni avvocati degli imputati sono state accolte. Quali eccezioni? La sentenza di Cassazione va tradotta in tedesco dato che i presunti rei sono tedeschi e che gli atti notificati loro sarebbero gravati dal “fumus” di nullità. Il lavoro sarà fatto entro il 17 marzo.