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Strage migranti, Piantedosi si difende: "Nessun ritardo nei soccorsi, combattiamo gli scafisti"

Piantedosi

Il ministro dell'Interno, Piantedosi, sta cercando di difendersi, dopo le sue dichiarazioni in cui venivano colpevolizzati i migranti morti davanti a Crotone.

Il ministro dell’Interno, Piantedosi, è finito nuovamente al centro della polemica per le sue frasi in cui colpevolizzava i migranti che sono morti davanti alla costa di Crotone. Il ministro ha provato a difendersi.

Strage migranti, Piantedosi si difende: “Chi scappa dalla guerra non deve affidarsi a scafisti senza scrupoli”

Il ministro dell’Interno, Piantedosi, è finito di nuovo al centro delle polemiche per alcune frasi sui migranti, come è già accaduto in passato. Il ministro ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera per difendersi e spiegare il suo punto di vista. La linea del Viminale sul naufragio di Crotone ha lasciato tutti perplessi, in modo particolare una frase del ministro dell’Interno. “La disperazione non può mai giustificare condizioni di viaggio che mettono in pericolo le vite dei propri figli” ha dichiarato il ministro. Questo significherebbe dare ai migranti la colpa della loro stessa morte. “Penso che il messaggio debba essere chiaro, chi scappa da una guerra non deve affidarsi a scafisti senza scrupoli, devono essere politiche responsabili e solidali degli Stati ad offrire la via di uscita al loro dramma” ha dichiarato il ministro nell’intervista. “Sono andato subito sul luogo della tragedia per testimoniare il cordoglio per le vittime e la vicinanza ai superstiti a nome mio e di tutto il governo. E per questo dico che per occuparci concretamente della disperazione delle persone, e non a chiacchiere, così anche da evitare simili naufragi, ci siamo mossi sin dal nostro insediamento” ha aggiunto.

Piantedosi: “Nessun ritardo nei soccorsi, combattiamo gli scafisti”

Piantedosi ha spiegato di non sentirsi disumano per aver pronunciato quella frase. “I nostri sono fatti, e non dichiarazioni ipocrite, con cui intendiamo fare il possibile per fermare le partenze ed evitare altre tragedie” ha dichiarato. Il ministro ha aggiunto che risponderà volentieri in Parlamento, un’occasione per “illustrare ancora una volta una politica chiara“. “Non c’è stato alcun ritardo. Ho presieduto la riunione a Crotone e so che sono stati fatti tutti gli sforzi possibili in condizioni del mare assolutamente proibitive” ha spiegato il ministro, sottolineando che non c’è legame tra le nuove regole di condotta per le Ong e il possibile aumento dei morti in mare. Piantedosi ha anche spiegato di essere fiducioso sulla possibilità che si sblocchi la situazione a livello europeo.