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Stupro Pizzoli, parla il ginecologo: "Violenza inaudita"

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Il ginecologo che ha operato la ragazza oggetto dello stupro a Pizzoli parla di violenza inaudita. In trenta anni di carriera mai aveva visto una cosa così.

Anno 2012 siamo a Pizzoli vicino l’Aquila fuori dalla discoteca Guerinica. Temperatura -10° ed al suolo giace una ragazza seminuda ricoperta di sangue in mezzo alla neve. Il sangue era tanto per tutte le lesioni riportate. Viene portata d’urgenza in ospedale ed immediatamente operata. L’intervento dura più di quattro ore e viene gestito dal Dott. Gabriele Iagnemma ginecologo e dal suo collega chirurgo. La ragazza arriva in sala operatoria in uno stato di shock emorragico dovuto alle gravi lacerazioni. Le stesse interessavano sia l’apparato genitale che altri organi. Durante l’intervento è stato ricostruito l’apparato digerente e l’apparato genitale. Ha subito una ricostruzione vaginale ed anale. Il ginecologo durante un’intervista dichiara “in trenta anni di carriera non ho mai visto tanta violenza”. Nei giorni successivi all’intervento la ragazza è stata sottoposta a controlli continui. In particolare l’apparato digerente che era stato colpito duramente e si rischiava la funzionalità. 48 punti di sutura solo all’apparato genitale.

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La serata in discoteca

Per mantenere l’anonimato della ragazza stuprata chiamiamola Rosa come durante l’intervista da Lei rilasciata a Chi l’ha visto. Cerchiamo di capire e riassumere quello che è successo quella sera. Rosa studentessa universitaria arriva in discoteca con l’amica di stanza. Il locale è ancora chiuso e loro rimangono fuori per farsi delle foto. Appena entrate prendono entrambe un cocktail poi incontrano dopo un po un amico che lavora al bar. Questo offre loro due cocktail e fin qui tutto ok le ragazze non avevano problemi. L’amica di Rosa verso le 3 va via con la navetta in quanto era stranita per aver perso il cellulare. Rosa rimane in discoteca.

La tragedia

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Da questo momento il buio più totale Rosa non ricorda più nulla se non il risveglio in ospedale. Al risveglio non riusciva a capire come mai si trovasse li e come mai era ricoperta da lividi. La dottoressa le racconta gli interventi ai quali era stata sottoposta e le violenze subite. Di questo grave reato è stato accusato un militare di 21 anni F.T. Il giudice per lui ha disposto la custodia in carcere cosa che non ha fatto per altri stupri. La famiglia del ragazzo ha chiesto scusa alla ragazza ed alla famiglia. L’avvocato difensore del ragazzo durante una trasmissione televisiva ha tranquillamente fatto il nome della ragazza violando la privacy. Maggiormente ha messo a repentaglio la sicurezza della ragazza. Oltre al reato di stupro il ragazzo è stato accusato anche di tentato omicidio. Questo perchè ha abbandonato completamente sporco di sangue la ragazza in mezzo alla neve a dissanguarsi. Se non fosse intervenuto il personale della discoteca la ragazza sarebbe morta.

L’avvocato e le sue dichiarazioni

L’avvocato del militare ha da subito sostenuto che il rapporto sessuale è stato di tipo consensuale. L’uomo avrebbe inferto le ferite con la mano. Bisogna però sapere che la ragazza ha avuto 48 punti di sutura nelle parti intime. Secondo i medici le ferite inferte non erano quelle di un rapporto sessuale consenziente e d’amore. L’avvocato invece continuava ad affermare che la ragazza non era stata assolutamente costretta. Sempre secondo lui la ragazza dovrebbe giustificare il motivo per il quale è uscita fuori dal locale con il suo assistito. Da vittima di violenza a doversi giustificare come se la violenza se la fosse cercata. Si è parlato anche di una pratica sessuale consensuale particolare detta “fisting“. Si pratica con la mano chiusa a pugno che entra all’interno della donna. Dopo la violenza anche lo schifo di essere ulteriormente violentata a livello psicologico. Per fortuna che il ginecologo che l’ha operata ha reso a lei giustizia. La sua dichiarazione ha spazzato via ogni sospetto. Secondo i medici e gli inquirenti durante il rapporto non consenziente è stato utilizzato un attrezzo metallico.

Violenza sempre violenza

Siamo stanchi di dover sentire e vedere vittime di stupro doversi giustificare per la violenza subita. E’ sempre colpa della donna secondo gli uomini e mai la loro. La gonna era troppo corta ed invitante, la scollatura troppo profonda, il pantalone troppo stretto. Insomma come la metti la metti è sempre la donna che merita la violenza per come si veste o si muove. L’uomo è un santo e fa solo del bene secondo lui violentando, massacrando ed a volte uccidendo le donne. Durante i processi poi oltre a dover rivivere le violenze fisiche parlandone in aula la vittima è costretta a giustificarsi. L’avvocato dello stupratore prova in tutti i modi a mettere in cattiva luce la ragazza che si trova costretta a sentirsi accusata. Uomini bravi ragazzi, di brava famiglia, tropo innamorati e giustificati per l’atto compiuto. Quando finirà tutto questo?