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Super Green pass, Pregliasco: "Fare presto per evitare la crescita esponenziale dei contagi"

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Il virologo Pregliasco d'accordo con l'introduzione del Super green pass in zona bianca: "Bene, ma occorre fare presto"

Mentre i contagi da Covid-19 continuano ad aumentare, il governo pensa a misure più restrittive. Tra queste l’ipotesi del “super green pass”.

Pregliasco: “Bene sul super green pass, ma bisogna fare presto”

“Bene il Super Green pass già dalla zona bianca, ma bisogna fare presto per ridurre il rischio di andamento esponenziale della curva dei contagi”. Così il virologo dell’Università di Milano Fabrizio Pregliasco si è espresso sulle prime indiscrezioni dopo la cabina di regia per decidere come frenare la curva del contagio. “Importante”: così viene definito il provvedimento, che se approvato dal Consiglio dei Ministri entrerà in vigore a partire dal 6 dicembre in tutte le Regioni. Si applicheranno quindi restrizioni solo ai non vaccinati, indipendentemente dal colore della Regione. Pregliasco è d’accordo con l’applicazione del super green pass già in zona bianca: “Solo così si mette in campo una vera riduzione del rischio, perché se si aspetta la zona gialla vuol dire che ci siamo già impelagati in una situazione con pericolo di andamento esponenziale. È una scelta politica ma se si deve fare, bisogna farlo da subito”.

Pregliasco: “Super green pass per mantenere questa situazione positiva”

“Abbiamo un colpo di coda della pandemia di Covid-19, dobbiamo mantenere questa situazione positiva che abbiamo e che ci vede partire bene rispetto ad altri Paesi europei però quanto prima lo facciamo e lo comunichiamo, anche in un’ottica di preoccupazione, tanto meglio è -commenta Pregliasco a FanPage-. Il Covid ci ha insegnato che bisogna essere flessibili e anticipatori perché se lasciamo che la curva prenda l’andamento esponenziale ci possiamo ritrovare nei guai” conferma il virologo.

Green pass, Pregliasco commenta l’obbligo vaccinale

Sull’uso della mascherina anche all’aperto in zona gialla, Pregliasco commenta: “È una cosa che ha un impatto psicologico non da poco. Dico che quando c’è un assembramento la cosa migliore sarebbe sempre indossarla ma in un’ottica di compromesso facciamo pure così”. Sulla possibilità di introdurre l’obbligo vaccinale anche ad altre categorie come insegnanti e forze dell’ordine, il virologo commenta da un punto di vista medico: “È chiaro che al di là delle tensioni sociali che una decisione simile può portare, quanto più otteniamo in termini di copertura vaccinale tanto meglio è“.