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Terremoto Turchia: mamma e neonato salvati due volte dalle macerie

Terremoto

Una mamma e il suo bambino sono stati salvati due volte in pochi giorni dopo il terremoto devastante che ha colpito Turchia e Siria.

Una donna e il figlio neonato sono stati salvati due volte dalle macerie in pochi giorni, dopo il terribile terremoto che ha colpito la Turchia e la Siria.

Terremoto Turchia: mamma e neonato salvati due volte dalle macerie

Una mamma e il suo bambino sono stati salvati due volte in pochi giorni dopo il terremoto devastante che ha colpito Turchia e Siria. Dima era incinta di 7 mesi quando il sisma ha colpito la sua casa a Jinderis, in Siria. Dopo il crollo di una parte della casa, la donna è stata soccorsa e condotta in ospedale, dove ha partorito il piccolo Adnan. Dopo il parto la donna è rientrata in casa, ma la struttura è crollata completamente dopo pochi giorni. I soccorritori hanno estratto il piccolo dalle macerie in condizioni critiche, mentre Dima ha ricevuto cure per una grave lesione alle gambe. Secondo quanto riportato dalla BBC, il medico Abdulkarim Hussein al-Ibrahim ha spiegato che il bambino stava rispondendo bene alle cure e stava ricevendo dai medici solo il nutrimento necessario per curare la grave disidratazione.

La donna è stata dimessa ed è tornata a vivere in una tenda per sfollati con il marito e i nove nipoti. Ogni giorno va in ospedale per far visita al suo bambino. La sua famiglia era stata costretta a tornare nella casa parzialmente distrutta perché non aveva un posto dove andare e non aveva ricevuto aiuti.

Terremoto in Turchia: la situazione

Prima del disastro, circa 4,1 milioni di persone facevano affidamento sull’assistenza umanitaria per la sopravvivenza. Gli attacchi contro gli ospedali, attribuiti al governo e alla Russia, hanno messo in crisi il funzionamento del sistema sanitario. Dopo lunedì solo 58 camion con aiuti umanitari delle Nazioni Unite sono arrivati alla Turchia attraverso Bab al-Hawa, unico valico di frontiera che le Nazioni Unite sono autorizzate ad usare. Il governo siriano aveva annunciato di voler aprire altri due valichi. Le consegne sono state ritardate da strade danneggiate e altri problemi. L’impossibilità di far arrivare gli aiuti ha causato carenza di farmaci, forniture mediche e coperte per i feriti.