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Titan, il sottomarino scomparso: è corsa contro il tempo per ritrovarlo

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Ancora nessuna traccia del sommergibile scomparso nell'Atlantico. Corsa contro il tempo per salvare le cinque persone a bordo

Corsa contro il tempo per salvare le cinque persone a bordo del Titan, il sottomarino andato disperso durante un’escursione nei pressi del relitto del Titanic, sul fondale dell’oceano Atlantico. Si cerca in lungo e in largo, considerata l’autonomia, in fatto di ossigeno all’interno, di appena 96 ore.

Ancora nessuna traccia del sommergibile scomparso nell’Atlantico. Corsa contro il tempo per salvare le cinque persone a bordo

Un’esperienza – costosissima e accessibile praticamente soltanto a milionari – che s’è tramutata in un incubo. Di ora in ora si affievoliscono sempre più le speranze di trarre in salvo le persone all’interno del Titan, un sommergibile di piccole dimensioni sulle cui tracce s’è messo un team composto da esperti di USA e Canada.

I contatti con il sommergibile sono andati persi da circa venti ore e ai turisti all’interno sono rimaste poche ore d’ossigeno. Un’impresa degna del nome del mezzo subacqueo. La spedizione è partita il 16 giugno, iniziando la sua discesa domenica mattina. Sono stati persi i contatti con la superficie poche ore dopo.

Domenica, verso le 17.40, la guardia costiera stata informata che la nave di ricerca Polar Prince, che si trovava a circa 1450 chilometri a est di cape Cod, sopra il sito del Titanic, aveva perso contatto con il loro sommergibile con 5 persone a bordo“, spiega l’ufficiale Robert Simpson. “Il sommergibile ha lasciato la nave per l’immersione verso le 8 del mattino e hanno perso contatto nel giro di due ore. Dopo avere atteso il ritorno, hanno avviato una prima ricerca e non sono stati in grado di trovare niente o nessun segno del sottomarino e hanno contattato la guardia costiera“.

OceanGate Expeditions ha affermato: “Siamo profondamente grati per l’assistenza urgente ed estesa che stiamo ricevendo da più agenzie governative e compagnie di acque profonde mentre cerchiamo di ristabilire il contatto con il sommergibile“.