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Tiziana Fausti: "Ai colloqui per le assunzioni chiedono solo di weekend e straordinari"

Tiziana Fausti

Tiziana Fausti ha criticato la moda giovanile e l'eccesivo permissivismo che "ha prodotto una gioventù che non mi piace e che manca di attitudine a fare qualcosa".

Considerata la signora della moda bergamasca, Tiziana Fausti si è espressa in merito al codice di stile che secondo lei andrebbe rispettato sui luoghi di lavoro e ha lamentato la presenza di troppi aspiranti lavoratori che “pensano solo al sabato e la domenica liberi e a come vengono pagati gli straordinari“.

Tiziana Fausti: “Eccessivo permessivismo produce imbecilli”

Imprenditrice dalla fine degli anni Settanta a capo di una holding (Exor) con 130 dipendenti e un fatturato multibrand che nel 2019 ha realizzato 80 milioni di euro di ricavi, la donna è intervenuta sul Corriere della Sera per parlare di stile a scuola e a lavoro. Commentando la scelta di una preside di Dalmine di vietare i pantaloni corti, la Fausti ha affermato che si tratta di una questione di educazione e rispetto: “Un impiegato comunale va in ufficio in bermuda e con la canottiera? No. E allora perché dovrebbe farlo un ragazzo? Perché ha caldo? Beh, che lo sopporti un po’ che si cresce pure meglio“.

Per lei il vero problema non è tanto la forma quanto la formazione dell’individuo: “Questo eccessivo permissivismo che abbiamo adottato negli ultimi tempi non ha dato dei grandi risultati. Ha prodotto degli imbecilli“. A suo dire, quando una persona ben vestita e in ordine suggerisce una sorta di fiducia e di credibilità perché “se disordinato non sarai mai organizzato mentalmente“.

Tiziana Fausti: “Si chiede solo di weekend e straordinari”

Si è quindi scagliata contro i jeans strappati e le magliette troppo corte, ormai sempre più in voga tra i ragazzi: “Sono segnali di disagio con cui i giovani spostano l’attenzione su quello che non è necessario, mentre per la loro crescita e la loro educazione dovrebbero impegnarsi in qualcosa. Non sono contenta di questa gioventù“. Anche perché, quando seleziona personale per le sue attività, spesso si presentano candidati che non hanno lo standing per lavorare in un determinato ambiente e pensano solo al weekend libero e agli straordinari.

Per forza non si trova personale nei ristoranti, lo Stato li mantiene a casa con la Naspi e il Reddito di Cittadinanza. Quello che chiedo è che ci sia almeno l’attitudine a fare qualcosa“, ha concluso.