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Tremonti contro gli speculatori: "Per loro il mercato è Dio e i popoli sudditi"

Giulio Tremonti

Giulio Tremonti punta il dito contro gli speculatori che dalla crisi del 2008 governano i mercati: "Per loro il mercato è Dio e i popoli sudditi"

Intervistato da Fanpage Giulio Tremonti punta dritto contro gli speculatori europei: “Per loro il mercato è Dio e i popoli sudditi“. La visione di una certa Europa che non piace all’ex ministro dell’Economia nel governo Berlusconi e candidato di Fratelli d’Italia in Lombardia è stata al centro di una chiacchierata da cui è emerso un dato: “La prima sfida non è economica, è politica e mentale. Bisogna capire il casino che è arrivato e capire chi l’ha creato“. 

I nodi del futuro: energia e mercato

E il nodo centrale del futuro immediato? “L’energia, quindi il metano, il gas, il pieno di benzina sono cose in cui si vedono i prezzi che salgono. Ma, in realtà, si vedono salire dappertutto. Vediamo salire il prezzo del carrello della spesa, il costo della vita in genere. E questo non avviene soltanto in Italia, non soltanto in Europa: succede anche in America”. Poi Tremonti sfata un mito mainstream: “Non c’è la guerra dietro questi aumenti. Sicuramente la guerra ha creato un casino, ma il problema è più profondo ed è la speculazione. E dietro la speculazione c’è la creazione di una enorme massa di ricchezza creata dal nulla, senza una base nella realtà, nella vita, nel lavoro, nei prodotti. È una ricchezza totalmente artificiale”. L’ex ministro punta il dito, la speculazione è stata creata ed incrementata “dalla grande crisi del 2008″

Tremonti contro speculatori e “Dio mercato”

Io ho come l’impressione di ricordarla, da lì è usciti, si fa per dire, con tante politiche secondo me sbagliate. Quella più sbagliata, e quella che però per oltre dieci anni ha funzionato, è stata creare dal nulla la ricchezza, la moneta”. Poi l’accusa specifica: “Dietro la speculazione c’è in Europa, per esempio, l’idea che il mercato è Dio, mentre gli Stati e i popoli non contano un tubo, sono sudditi. La mano libera alla speculazione ci porta a quello che vediamo, che è l’inflazione, ossia la tassa sui poveri”.