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Ucraina, Bassetti: "Vaccini obbligatori per i profughi, rischiamo fuoco di ritorno"

Matteo Bassetti

Secondo Bassetti è necessario predisporre un piano vaccini (anche obbligatori) per i profughi in fuga dall'Ucraina, paese con solo il 30% di immunizzati.

L’infettivologo del Policlinico San Martino di Genova Matteo Bassetti ha espresso la necessità di prestare attenzione a ciò che sta succedendo in Ucraina perché “la guerra è la migliore amica delle malattie infettive“: il suo suggerimento è quello di rendere obbligatori i vaccini per i profughi in fuga dal conflitto e in arrivo nel nostro paese per evitare una ripresa dell’epidemia.

Bassetti sull’Ucraina: “Vaccini per i profughi”

Intervistato da Fanpage.it, l’esperto ha evidenziato che nei due paesi in guerra non vengono fatti tamponi e non c’è tracciamento. In particolare l’Ucraina è anche un paese che ha solo il 30% della popolazione vaccinata e con terza dose non arriva neanche al 20%: ciò vuol dire che quattro cittadini ucraini su dieci non hanno completato il ciclo vaccinale. “C’è un problema significativo di tipo culturale, perché non è che non si sono vaccinati perché non c’erano dosi ma perché in qualche modo non hanno voluto farlo“, ha sottolineato.

Di fronte a questa situazione, ciò che lui ha proposto è che l’Europa accolga i profughi in fuga offrendo loro la vaccinazione o addirittura rendendola obbligatoria, “perché non possiamo permetterci in questo momento un fuoco di ritorno“. Anche perché queste persone stanno vivendo nelle condizioni peggiori per quanto riguarda la circolazione del virus, in grossi assembramenti e senza distanziamento e mascherine.

Bassetti sull’Ucraina: “Presenti anche poliomielite e tubercolosi”

Oltre al Covid, un altro problema che riguarda il territorio ucraino è che, prima della guerra, aveva segnalato focolai di poliomielite e un’altissima incidenza di tubercolosi anche resistente ai farmaci. Per questo c’è bisogno di fare uno sforzo condiviso per affrontare il problema delle malattie infettive nella sua globalità.