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Ucraina, Draghi replica alla Camera: “Lavoro per la pace, non c’è rassegnazione ma Putin non la vuole”

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Il premier Draghi, durante la replica alla Camera, ha ribadito di essere a lavoro per la pace ma ha spiegato quanto sia difficile riuscire a realizzarla.

Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha rilasciato alcune dichiarazioni nel corso della sua replica alla Camera. In questo contesto, ha ribadito la sua volontà di lavorare strenuamente al fine di riportare la pace in Ucraina.

Ucraina, Draghi replica alla Camera: “Lavoro per la pace, non c’è rassegnazione”

Nel pomeriggio di martedì 1° marzo, il premier Mario Draghi ha ribadito la sua determinazione nel lavorare per riportare la pace in Ucraina. A questo proposito, tuttavia, l’ex governatore della BCE ha osservato che sarà difficile riuscire a ottenere la pace da chi ha ordinato l’ammassarsi di 60 chilometri di mezzi blindati alle porte di Kiev.

Nello specifico, in sede di replica alla Camera dei deputati, il Presidente del Consiglio ha risposto ai membri del Parlamento che hanno accusato il Governo di aver tradito la Costituzione con le seguenti parole: “Uno dei temi più considerati nei vostri interventi è la pace. Non c’è nessuna rassegnazione. Non è vero che ci siamo rassegnati nel perseguire la pace. Vi ringrazio per il ruolo che qualcuno di voi mi ha attribuito, nella ricerca della pace. Lo farò senza pausa e con tutta la mia volontà”.

Draghi: “Chi ha 60 chilometri di mezzi blindati alle porte di Kiev non vuole la pace”

Il premier Mario Draghi, poi, ha evidenziato le difficoltà che contraddistinguono il raggiungimento della pace, incarnate principalmente dalle decisioni e dagli attacchi militari messi in campo dalla Russia.

Pertanto, Draghi ha precisato: “Raggiungere la pace… Oggi questo è difficile. Per cercare la pace bisogna volere la pace e chi ha più di sessanta chilometri di carri armati e blindati davanti alle porte di Kiev non vuole la pace in questo momento – e ha aggiunto –. Ma non c’è. Su questo potete contare su di me e sul Governo italiano. La pace si troverà in un ambito multilaterale, non esiste più la pace tra due stati che si mettono d’accordo”.