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USA, datore di lavoro assume falso prete per estorcere confessioni ai dipendenti

Parroco

Denunciato in California il proprietario di un ristorante che assume un finto prete per estorcere confessioni ai propri dipendenti sui loro comportamenti sul lavoro

Come battere il nemico? Fingendosi amico. È andata più o meno così in California, dove il proprietario di un ristorante avrebbe assunto un finto prete per estorcere confessioni ai propri dipendenti sui loro comportamenti sul lavoro e avviare controlli mirati ed eventuali provvedimenti.

Una cimice umana

Un comportamento nei confronti dei suoi dipendenti definito «spudorato» dagli ispettori federali statunitensi che hanno preso in carico le indagini dopo le denunce dei lavoratori: finito davanti al tribunale federale del Dipartimento del lavoro degli Stati Uniti, il caso si è chiuso con la condanna del datore. L’accusa sosteneva che il datore di lavoro, gestore di due locali nel nord della California, aveva assunto un uomo che si spacciava per un prete col compito di ascoltare le confessioni dei lavoratori durante l’orario di lavoro e riportare a lui ciò che udiva: li invitava a «togliersi i peccati dalla coscienza» raccontano i dipendenti.

Chi la fa, l’aspetti

Il fine del datore era capire se qualcuno dei dipendenti arrivasse abitualmente in ritardo, rubasse denaro dalla cassa o, più semplicemente, avesse da ridire nei suoi confronti. Così attento alla condotta dei suoi lavoratori, che ha dimenticato di curare la sua. Stipendi irregolari e straordinari non pagati: da un’indagine degli ispettori del lavoro è emerso che il ristorante ha negato ai dipendenti la retribuzione dei turni extra. Ciliegina sulla torta: sottraeva ai camerieri le mance ricevute dai clienti.