> > Vaccinati positivi al Covid, chi rischia di ammalarsi gravemente nonostante i...

Vaccinati positivi al Covid, chi rischia di ammalarsi gravemente nonostante il vaccino?

Vaccinati positivi

Un team di ricerca israeliano ha fatto una lista delle caratteristiche associate alla forma grave dell'infezione nonostante la vaccinazione.

Un team di ricerca israeliano ha fatto una lista delle caratteristiche associate alla forma grave dell’infezione nonostante la vaccinazione. Hanno analizzato le cartelle cliniche di 152 pazienti vaccinati con due dosi e ricoverati con il Covid.

Vaccinati positivi al Covid: il rischio

Il vaccino contro il Covid non garantisce il 100% dell’efficacia. Questo significa che una ristretta minoranza di persone, anche se ha completato il ciclo vaccinale, rischia di sviluppare una forma grave della malattia. Alcuni soggetti vaccinati sono potenzialmente esposti al rischio di Covid grave, per questo un team di ricerca israeliano ha voluto capire quali sono le caratteristiche che identificano le persone maggiormente a rischio. La ricerca è stata condotta da un gruppo guidato da scienziati dell’Ospedale Universitario “Samson Assuta Ashdod“, che hanno collaborato con la Divisione di Microbiologia e Malattie Infettive dell’Università Hadassah Hebrew, la Facoltà di Medicina dell’Università di Gerusalemme, la Facoltà di Medicina Sackler dell’Università di Tel Aviv, il Centro Medico Shaare Zedek e altri Istituti.

Vaccinati positivi al Covid: lo studio

Gli scienziati, coordinati dal professor Tal Brosh-Nissimov, hanno condotto uno studio di coorte multicentrico retrospettivo, che ha coinvolto i pazienti ricoverati con il Covid in 17 ospedali israeliani. Tutti avevano completato il ciclo vaccinale con il vaccino BNT162b2/Tozinameran (Comirnaty) messo a punto dalla Pfizer in collaborazione con BioNTech. In Israele tutta la popolazione vaccinata ha ricevuto il vaccino RNA messaggero. Sono stati coinvolti 152 pazienti, soprattutto maschi con un’età media di 71 anni. Una delle caratteristiche che li accomunava era il tasso elevato di comorbilità.

Vi erano persone con ipertensione, diabete, insufficienza cardiaca congestizia, malattie renali croniche e polmonari, demenza e cancro. Solo 6 pazienti non presentavano comorbilità. Sessanta erano pazienti immunocompromessi per via di farmaci assunti o alre condizioni. I ricercatori hanno spiegato che i pazienti con meno anticorpi neutralizzanti contro la proteina Spilke del Coronavirus SARS-CoV-2 avevano un rischio maggiore, ma la differenza non ha raggiunto la “significatività statistica” come per coloro che ricevevano trattamenti anti-CD20. Per 38 pazienti coinvolti è stata rivelata una prognosi sfavorevole, con un tasso di mortalità del 22%.

Vaccinati positivi al Covid: le conclusioni

I ricercatori non sanno spiegare se le persone sono finite in ospedale per altre patologie e se l’infezione è stata una coincidenza, tenendo anche presente che un terzo della coorte non aveva sintomi Covid. Ulteriori studi potrebbero rilevare fasce di popolazione più vulnerabili nonostante il vaccino. Secondo gli esperti questi pazienti potrebbero essere indicati prioritariamente per la terza dose. Le conclusioni della ricerca “BNT162b2 vaccine breakthrough: clinical characteristics of 152 fully vaccinated hospitalized Covid-19 patients in Israel” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Clinical Microbiology and Infection.