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Vaccino Astrazeneca, Massimo Galli: "La seconda dose potrebbe non servire"

Galli seconda dose

Secondo Galli la seconda dose a chi è stato vaccinato con AstraZeneca potrebbe non servire se si ha già una buona risposta immunitaria.

Il direttore delle Malattie Infettive del Sacco di Milano Massimo Galli ha affermato che probabilmente molti dei cittadini che devono ricevere la seconda dose di AstraZeneca non ne hanno strettamente bisogno perché godono già di protezione anticorpale sufficiente.

Galli sulla seconda dose

Intervenuto nel corso della trasmissione Mattino Cinque in onda su Canale 5 l’esperto ha infatti spiegato che l’effetto protettivo di una sola dose di vaccino AstraZeneca, secondo alcuni studi, “ci dà una certa prospettiva di sicurezza“. E, soprattutto, la dà se alla singola dose si documenta che la persona ha avuto una risposta anticorpale significativa. In ogni caso secondo lui è probabile che il prossimo autunno si dovrà affrontare il problema Covid con vaccini più aggiornati.

Galli sulla seconda dose: “Non tutti ne hanno bisogno”

La dichiarazione si inserisce nella questione relativa ai richiami delle persone under 60 che hanno ricevuto la prima dose di AstraZeneca. Le autorità sanitarie hanno infatti dato il via libera a somministrare come seconda dose un vaccino diverso (Pfizer o Moderna) dopo gli studi sui rari eventi avversi nei cittadini più giovani.

A detta di Galli dunque non tutti la necessiterebbero perché alcuni soggetti potrebbero già essere protetti adeguatamente contro il Covid con una sola dose. Ne sono convinti anche altri studiosi che hanno infatti auspicato l’effetuazione di test sierologici agli under 60 vaccinati col siero di Oxford per valutare la necessità del richiamo.

Galli sulla seconda dose: la posizione di Abrignani

La pensa in modo totalmente opposto Sergio Abrignani, immunologo dell’università Statale di Milano e componente del Comitato tecnico-scientifico. Secondo lui “la cosa più pericolosa che si può fare è non fare la seconda dose“. Dal Regno Unito, ha spiegato arrivano evidenze che se si rimane con una sola dose c’è un’efficacia dimezzata contro la variante inglese rispetto al fare la seconda dose.

Con la variante indiana la protezione scenderebbe poi al 20% mentre facendo anche la seconda salirebbe all’80%. Lo stesso ha poi precisato che in vaccinologia la seconda dose eterologa è una regola ed è più efficace, dunque approva in pieno la proposta di somministrare Pfizer o Moderna ai vaccinati in prima dose con AstraZeneca. Una soluzione già in atto da tempo in diversi paesi tra cui Spagna, Francia e Germania.