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Vaccino, Speranza: "Rari casi avversi non mettono in discussione la sicurezza"

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Speranza ha sottolineato che i rarissimi casi avversi registratisi dopo la somministrazione del vaccino non ne mettono in discussione la sicurezza.

Il ministro della Salute Roberto Speranza ha affermato che i rari casi avversi verificatisi dopo la somministrazione del vaccino anti Covid non mettono in discussione la sicurezza e l’effetto dello stesso “che è assolutamente positivo“.

Speranza sugli eventi avversi del vaccino

Noi abbiamo la certezza che il vaccino funzioni e sia efficace e sicuro. Stiamo continuando a studiare i rarissimi casi di eventi avversi ma non può essere messo in discussione l’effetto del siero“. Queste le parole pronunciate dall’esponente del governo durante la trasmissione Di Martedì in onda su La7. Ribadendo che sia giusto continuare a verificare, controllare e studiare tutti i casi avversi, per lui il messaggio di fondo non può che essere netto e semplice: i vaccini sono e restano l’arma fondamentale che si ha a disposizione per chiudere questa stagione così drammatica.

Quanto ai soggetti con età tra 12 e 16 anni, Speranza ha ricordato che in questo momento è stato approvato solo il vaccino Pfizer. “Io penso che è un vaccino efficace e sicuro, e che è giusto farlo anche ai bambini, soprattutto se pensiamo a settembre e alla riapertura delle scuole“, ha evidenziato. Un vaccino fatto a una persona di quell’età, ha spiegato, mette in sicurezza sia i giovani che tutte le persone più fragili e più anziane con cui si entra in contatto. E per combattere davvero questo virus e contenerlo, ha aggiunto, è giusto vaccinare le generazioni di età anagrafica molto più bassa.

Speranza: “Tenere alta l’attenzione”

Quanto alla situazione epidemiologica in Italia, il ministro ha sottolineato un miglioramento dei dati grazie alla campagna di vaccinazione “che sta andando davvero molto bene” e alle misure degli ultimi mesi. Per lui è comunque ancora il momento di tenere alta l’attenzione perché, nonostante i significativi passi in avanti, non si è ancora al traguardo: il virus circola ancora e i numeri non possono essere sottovalutati.